Uova di Gufo

Per la serie “Vivere ALTO, Pensare BASSO“, l’infelice campionario (a futura memoria) delle più nefaste dichiarazioni di politici, economisti e scienziati, che hanno così deciso di testimoniare alla Storia il loro anacronismo (cliccando sulla data, si accede alla fonte).

Uova di Gufo OXY

2/10/2015, Mario Draghi: “La crescita sta tornando.”

24/09/2015, Matteo Renzi: “L’Italia riparte, ciao gufi.” (Ma è un presidente del Consiglio o un… bambino?? Qualcuno gli spieghi che con il petrolio al prezzo dell’anno scorso, il Dollaro un po’ più debole e nessun quantitative-easing della BCE, saremmo ai livelli del Burkina Faso…!!)

10/08/2015, Matteo Renzi: “L’Italia riparte.”

10/08/2015, OCSE: “In […] Italia, così come per l’insieme dell’Eurozona, il superindice mostra una crescita in consolidamento.”

30/06/2015, Matteo Renzi: “Siamo fuori dalla linea di fuoco, vi spiego perché.”

13/05/2015, ISTAT: “La ripresa c’è: la recessione è alle spalle.”

28/03/2015, Sergio Mattarella: “Con tutta la prudenza necessaria, si può dire che l’Italia si appresta ad uscire dalla crisi. Certi indicatori ci portano a credere che s’inizia a vedere l’uscita dal tunnel.” (Siamo nell’Olimpo…!!! Addirittura LUI, il Presidente, che nominando nientepopodimeno che la fantomatica luce in fondo al tunnel, entra a gamba tesa in questa rubrica che… NO, non morirà mai: la rubrica che ha inaugurato il (vero) “gufismo” PRIMA del funambolo fiorentino!)

11/02/2015, Piercarlo Padoan: “La nostra crescita accelera. Nel 2015 avremo tutta l’Eurozona in crescita positiva.”

19/09/2014, Carlo Messina (CEO di IntesaSanPaolo, riferito al TLTRO, il piano di finanziamento della BCE): “Strumento eccellente, la ripresa è più vicina.” (Ci voleva una banchiere, per ridare fiato a questa rubrica sui VERI gufi…)

06/08/2014, Piercarlo Padoan (dopo la doccia fredda del PIL a -0,2%): “Rimango però convinto che esistano segnali positivi che andranno apprezzandosi nei prossimi trimestri e nei prossimi anni.” (Anche nei prossimi secoli. Dei secoli. Amen.)

25/7/2014. Matteo Renzi: “Che la crescita del Pil sia dello 0,4 oppure 0,8 oppure 1,5 per cento non cambia niente dal punto di vista della vita quotidiana delle persone.” (Qui, una significativa tabella con il diverso tenore della dinamica del PIL negli anni successivi all’unità d’Italia.)

17/06/2014, Piercarlo Padoan: “Si intravedono segnali importanti di ripresa.” (Evvai! Si erano in effetti un po’ affievolite, queste dichiarazioni. Ma io so che non mi deluderete…!)

08/04/2014, Matteo Renzi: “La crescita 2014 la stimiamo a più 0,8%, ma sarei disposto a scommettere che sarà di più.” (Esattamente un mese dopo, l’Istat ha comunicato la crescita del primo trimestre: -0,1%).

01/04/2014, Matteo Renzi (dopo che l’Istat ha divulgato una disoccupazione al 13%): “E’ il momento di rimettersi a correre. […] Il messaggio è arrivato, ma avrà senso solo quando diminuirà la disoccupazione e vedrete che nei prossimi mesi torneremo sotto la doppia cifra.” (Che insolente e presuntuoso ignorante! Come può non sapere che la disoccupazione è uno degli indicatori macroeconomici più vischiosi di tutti, e reagisce cioè alla dinamica del Pil con intensità analoga, ma con oltre un anno di ritardo? Più x% di Pil nel 2014 = Meno x% di disoccupazione nel 2015.)

28/3/2014, Roberta Pinotti: “Nessun passo indietro. Il problema sono gli sprechi, non gli F35.” (Bè… c’è da aggiungere altro? Vedi, sotto, la dichiarazione di un settimana fa!)

25/3/2014, Matteo Renzi: “Il futuro non è uno spazio da aspettare: è un luogo da conquistare.” (????? Sì, lo confesso: non vedevo l’ora, di inserirlo in questa rubrica! E devo dire che… l’attesa è stata ampiamente premiata!)

15/3/2014, Roberta Pinotti (Ministro della Difesa): “Su F35 lecito immaginare riduzione.”

7/2/2014, Enzo Moavero: “Il 2014 potrebbe essere un anno di ripresa con il ritorno alla crescita.” (Dai, Enzo: togli quel condizionale…!)

2/2/2014, Enrico Letta: “La crisi è finita.” (EVVAI: questi qui lapidari sono i miei preferiti…!!)

23/1/2014, Fabrizio Saccomanni: “L’economia italiana si è stabilizzata nel terzo trimestre e abbiamo forti indicazioni che nel quarto ha ripreso a crescere.”

17/1/2014, Banca d’Italia: “Le nostre proiezioni indicano il ritorno a una crescita moderata nel biennio 2014-2015: +0,7% nel 2014 e +1% nel 2015. In tale biennio la disoccupazione aumenterà ancora, sfiorando il 13% nel 2015”.

9/1/2014, Elsa Fornero (sul Jobs Act): “Renzi è una chance. [Quelle del jobs act, ndr] mi sembrano enunciazioni molto buone, c’è continuità rispetto alla nostra riforma del mercato del lavoro. Anche il commissario UE Andor ha detto che va nella giusta direzione.” (Marchio di fabbrica…)

9/1/2014, Mario Draghi: “Sarei molto, molto cauto nel dichiarare vittoria e dire che la crisi è sconfitta.”

4/1/2014, Enrico Letta: “Con lo spread sotto i 200 punti, ci sono le condizioni per uscire dalla crisi. Ora l’Italia può ripartire.”

18/12/2013, Enrico Letta: “In questi giorni, in queste settimane stanno germogliando i semi della ripresa che abbiamo davanti! Abbiamo conti in ordine e una rinnovata prospettiva di crescita: l’anno prossimo sarà il primo anno di crescita piena, dopo molto tempo. L’1% nel 2014 e il 2% nel 2015 sono obiettivi alla nostra portata.” (Bravo Enrico! Fagli vedere! Possiamo puntare anche al +3 o al +4%: se ci credi tu, ci credo anch’io!)

12/11/2013, Moody’s: “L’Italia crescerà nel 2014 con un ritmo compreso tra lo zero e il +1%.” (Slurp!! Avete sentito? Tranquilli ragazzi: la ripresa è finalmente dietro l’angolo! Ce lo stanno nuovamente ricordando tutti. E io, di tutti questi aruspici, non posso che fidarmi ciecamente…)

12/11/2013, Banca d’Italia: “In Italia ci sono segnali qualitativi di miglioramento del quadro macroeconomico.”

10/11/2013, Enrico Letta: “La ripresa sarà possibile alla fine dell’anno prossimo, il 2014.” (Stavolta non servono ragionamenti particolarmente fini: dovete solo sparire per sempre! Ma per chi ci avete preso?? Quella di Giletti è ormai l’unica platea a cui potete ancora rivolgervi senza farvi ridere in faccia: la stessa platea che, con le sue reti televisive, è stata sapientemente narcotizzata dal condannato che, in questi vent’anni, ha fatto finta di esservi avversario. Sparite!)

3/11/2013, Eugenio Scalfari, in un delirante editoriale contro l’imprevisto (per lui) successo di un movimento di cittadini: “La ripresa sarà lenta, ma comincerà certamente nel 2014. […] Papa Francesco, lei che ci crede preghi per noi che ne abbiamo bisogno.”

30/10/2013, Fabrizio Saccomanni: “L’attività economica si é finalmente stabilizzata, avviandosi verso una graduale ripresa. […] Per il 2014 si confermano le prospettive di ripresa dell’attività economica.”

16/10/2013, Banca d’Italia: “In Italia si profila la possibilità di un’inversione di tendenza dell’attività economica entro la fine dell’anno.”

24/9/2013, Giorgio Napolitano: “I primi segni di ripresa si vedono e si riaffaccia la speranza di un nuovo più solido sviluppo, su basi più giuste, dell’economia e della società.”

20/9/2013, Enrico Letta: “Il dato «moderatamente ottimista» di una crescita a +1% nel 2014 è veramente a portata di mano.” (Ma non doveva esserci una ripresa già nella seconda metà del 2013…??)

5/9/2013, Fabrizio Saccomanni: “La ripresa dell’economia è in corso: stiamo uscendo dalla recessione.”

6/8/2013, Enrico Letta: “Siamo a un passo dall’uscita dalla crisi.”

6/8/2013, Fabrizio Saccomanni: “Credo che la recessione sia finita.” (Grazie, signor ministro! Da quasi un mese questa rubrica sembrava essersi assopita… quasi vi foste resi conto che non potevate prenderci per fessi troppo a lungo! E invece…)

2/7/2013. Giorgio Squinzi: “Io Saccomanni lo stimo tantissimo, ma la luce in fondo al tunnel non la vedo ancora! […] Non possiamo rassegnarci al declino: la decrescita felice non esiste.” (Superlativo, straripante Giorgio: continua così!! A proposito… che sia passato da LLHT anche lui? ;-))

27/6/2013, Giorgio Squinzi: “Stiamo arrivando al fondo della crisi e a partire dalla fine di quest’anno il Paese potrà tornare lentamente a crescere.”

27/6/2013, Luca Paolazzi (direttore Centro Studi Confindustria): “L’economia italiana ha toccato il fondo. Nel 2014 dovrebbe ricominciare la nostra (seppur lenta) risalita, sia nel manifatturiero che nel terziario; e anche la spesa delle famiglie potrebbe ricominciare ad aumentare.”

22/6/2013, Stefano Fassina: “Non c’è alcuna emergenza. […] Monti non stava studiando al prelievo forzoso (sui conti correnti degli italiani, ndr), e nemmeno noi lo faremo. L’Italia non ne ha bisogno.” (Replicando al report di Mediobanca che, prospettando un possibile default entro il 2013, costringerebbe l’Italia alla richiesta di aiuti internazionali.)

20/6/2013, Enrico Letta: “Sento che le cose stanno andando bene, come mi aspettavo e come speravo. Sento che c’è energia positiva che si sta liberando. Vedo tantissime difficoltà ma vedo tanta determinazione, tanta voglia di fare.” (Letta-maio di retorica…)

6/6/2013, Mario Draghi: “La ripresa si allontana.” (Grazie, Mario: in tre giorni sei diventato il Re di questa rubrica!)

3/6/2013, Mario Draghi: “L’economia dell’Eurozona si avvia verso la ripresa entro la fine di quest’anno.”

1/6/2013, Ufficio Studi della CGIL: “Servono 13 anni per ritornare al Pil del 2007. Ne occorrono 63 per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi.” (Scarica qui l’intero documento)

6/5/2013, Mario Draghi: “È indubbio che una crescita duratura sia condizione essenziale per ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile. In alcuni Paesi europei, questa ha raggiunto livelli che incrinano la fiducia in dignitose prospettive di vita e che rischiano di innescare forme di protesta estreme e distruttive.” (Da Draghi a… Draghetto Grisù!)

2/5/2013, Fabrizio Saccomanni: “Le condizioni di incertezza che ha vissuto l’economia italiana negli ultimi mesi oggi sono superate. […] Il decreto legge sulla restituzione dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese avrà un impatto positivo sulla crescita nel 2013 e, soprattutto nel 2014, potrà aiutare il profilo di crescita già in corso d’anno.” (Diamo un grande benvenuto al Ministro dell’Economia, che – con un “uovo” assolutamente pregiato – si candida fin da subito a scalare molte posizioni in classifica!)

1/5/2013, Paul Krugman: “By joining the euro, Italy in effect turned itself, macroeconomically, into a third-world country with debts in someone else’s currency, and exposed itself to debt crisis.”

30/4/2013, Elsa Fornero: “Chiedo scusa a tutti coloro ai quali ho creato angoscia.” (Vi prego di cliccare sul link e ascoltarlo direttamente dalla sua voce…)

29/4/2013, Moody’s: “Non è ancora possibile escludere che l’Italia possa chiedere aiuti alla Bce in futuro.”

6/4/2013, Elsa Fornero: “Sono profondamente addolorata per questo fatto tremendo e per la solitudine che devono aver vissuto queste tre persone (Romeo, Annamaria e Giuseppe, ndr). Evidentemente, hanno sentito troppo forte il peso della crisi che stiamo vivendo. Adesso, dobbiamo onorare la loro memoria lavorando in modo costruttivo, tanto più che ci sono piccoli segnali di ripresa.” (Io… non posso crederci! Non solo… ha violato il silenzio, cioè l’unico, vero e possibile atto di rispetto!! Ma… quello che ha detto!!! Ci ha speculato sopra, Santo Cielo. Ci ha speculato sopra…)

4/4/2013, Mario Draghi: “La graduale ripresa, attesa nella seconda metà dell’anno, è soggetta a rischi.”

29/3/2013, Jim O’Neill (Presidente di Goldman Sachs): “Il vero problema dell’Ue, a cui il blocco del Paesi del Nord dovrebbe pensare seriamente, non è Cipro. Ma è l’Italia, con il fattore Grillo.”

28/3/2013, Pier Carlo Padoan (vicesegretario generale dell’OCSE): “E’ ancora possibile che quest’anno inizi la ripresa, ma la vera informazione è che la recessione si sta affievolendo e, a un certo punto, scomparirà.”

23/3/2013, Guido Gentili (giornalista ilSole24Ore): “La decrescita felice è un modello culturale di «austerità nel cambiamento» nebuloso, per fortuna non ancora un programma di governo. Nel frattempo, in attesa della risposta di Bersani al Presidente Napolitano, non c’è da augurarsi altro che un cambiamento per la crescita. Quella vera, che aspettiamo da molti anni.”

12/3/2013, Mauro Gallegati: “La decrescita non è pauperismo, ma piuttosto un rifiuto della mercificazione della vita.(Ogni tanto, tra le uova spunta anche una perla…)

7/3/2013, Mario Draghi: “L’Italia deve continuare il percorso delle riforme strutturali, unico modo per riportare la crescita. […] Molti dei processi di risanamento continueranno ad andare avanti con il pilota automatico.”

1/3/2013, Giorgio Squinzi: “I dati sulla disoccupazione sono agghiaccianti.” (Da Metternich a… Vigile del Fuoco ;-)). Poi però, torna subito a calarsi nel ruolo: “Non dobbiamo fare altro che rimboccarci le maniche. Non dobbiamo smettere di pedalare.”

27/2/2013, Giorgio Squinzi (nella situazione politica più intricata che la storia ricordi): “I partiti devono dare risposte immediate, o lo stallo esporrà l’Italia agli attacchi dei mercati.” (Ma viene anche pagato, per offrire queste perle di strategia? Novello Metternich.)

25/02/2013, Giorgio Squinzi: “Da domani la politica lavori per la crescita.”

23/02/2013, Commissione Europea: “Il ritorno alla crescita sarà più graduale del previsto.”

18/02/2013, Mario Draghi: “Nonostante il miglioramento dei mercati finanziari dall’estate scorsa […] e i segnali di stabilizzazione, […] ancora non c’è un miglioramento dell’economia reale.”

6/02/2013, Vittorio Grilli (circolare Ministeriale): “[…] occorre ridurre immediatamente le comunicazioni cartacee e le telefonate, […] altrimenti è a rischio il pareggio di bilancio.” (No, non state sognando: lo ha detto – anzi: scritto – davvero!)

2/02/2013, Mario Monti: “L’Italia è salva grazie alle tasse del mio governo: questa volta almeno sono servite e non sono finite in un impalpabile calderone.”

23/1/2013, Giorgio Squinzi: “Siamo in un’emergenza economica e sociale: occorre una terapia d’urto o sarà il declino.”

16/1/2013, Mario Monti: “La crisi finanziaria credo di poter dire che è finita, quella produttiva e soprattutto sociale richiede piu’ tempo.”

23/12/2012, Mario Monti: “L’emergenza finanziaria è finita.”

21/12/2012, Mario Monti: “Oggi mi dimetto, sono stati 13 mesi duri ma affascinanti.” (Questa, la lista di 132 persone rimaste affascinate come lui.)

13/12/2012, Vittorio Grilli: “Il peggio è passato.” (vedi 10/11/2012: ma cosa gli sarà accaduto, in quest’ultimo mese?? ndr)

4/12/2012, Antonio Zichichi: “Sarei felice se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari.”

27/11/2012, Mario Monti: “La sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe non essere garantita.”

25/11/2012, Vittorio Grilli: “A metà del 2013 inizierà la ripresa.”

23/11/2012 Elsa Fornero: “Io ho accettato di fare il ministro non avendone nessuna preparazione, ho accettato perché me l’ha chiesto Mario Monti.”

19/11/2012, Giorgio Squinzi: “Penso che una vera ripresa ce la dobbiamo ragionevolmente aspettare solo per il 2015.”

18/11/2012, Mario Monti: “I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parte delle sovranità nazionali.”

10/11/2012, Vittorio Grilli: “Il peggio non è ancora passato.”

9/11/2012, Renato Schifani: “Fare subito riforma elettorale, se no altro che Grillo al 30%, va all’80%…”

22/10/2012, Elsa Fornero: “Giovani, non siate troppo esigenti per il primo impiego! Non siate choosy!”

3/10/2012, Vittorio Grilli: “Solo nel 2015 si prevede un ritorno ad una crescita positiva.”

21/8/2012, Corrado Passera: “Sì, anch’io vedo l’uscita dalla crisi.”

19/8/2012, Mario Monti: “La crisi è quasi finita.”

31/7/2012, Mario Monti: “Si vede la luce in fondo al tunnel.”

8/5/2012, Giorgio Napolitano: “Di boom ricordo solo quello degli anni ’60, altri non ne vedo…” (All’indomani dell’affermazione a Parma del M5S)

19/4/2012, Mario Monti: “In Grecia ci sono stati 1’725 suicidi: noi lo eviteremo.”

31/3/2012, Mario Monti: “La crisi è quasi finita.”

1/10/2011, Mario Monti: “La manifestazione più concreta del grande successo dell’Euro è la Grecia.”