Eugenio Scalfari, dopo aver esplicitamente invitato l’intellettualismo radical-chic (e affini) a votare per Matteo Renzi, adesso sta preparando il terreno per l’arrivo della troika:
[…] l’Italia dovrebbe sottoporsi al controllo della troika internazionale formata dalla Commissione di Bruxelles, dalla Bce e dal Fondo monetario internazionale.
Il “gioco” è piuttosto semplice. Se non altro, in quanto già visto. Il primo ministro greco Papandreou, giunto al governo nel 2009 mediante regolari elezioni, è stato indotto alle dimissioni dagli organismi sovranazionali l’11 novembre 2011, esattamente il giorno precedente alle dimissioni (altrettanto indotte) del capo del governo italiano, Silvio Berlusconi. Al suo posto in Grecia fu insediato Samaras, caro alle segreterie europee. Così come da noi fu piazzato Mario Monti, prima che i bizantinismi successivi alle elezioni del 2013 lo sostituissero con Enrico Letta e, più recentemente, con Matteo Renzi.
Per attuare le proprie politiche economicide, i tecnocrati del lager eurocratico vogliono i loro uomini, non si scappa! Chi continua a credere di vivere in una Democrazia – mi spiace essere così brutale – o ha dei seri limiti cognitivi, oppure è in malafede. Ciò non toglie che si possa ugualmente simpatizzare per Renzi o considerarlo comunque, nel lunghissimo periodo, il male minore. Ma si abbia almeno la decenza di non riempirsi la bocca con la parola democrazia…
A Eugenio Scalfari e a tutti i teatranti che nei prossimi mesi si apprestano ad acclamare l’ormai certo commissariamento della nostra Patria alla troika, dedico queste foto delle rivolte di Piazza Syntagma e della distribuzione dei viveri alla popolazione di Atene:
E’ di una semplicità disarmante: se a mettere le mani nelle nostre tasche sarà ufficialmente Olli Rehn, Matteuccio non avrà più alcuna responsabilità diretta, no?