Per una volta concediamocelo, quel sogno. La mappa della distribuzione mondiale degli accessi a LLHT è un’immagine che ogni tanto contemplo con vera incredulità: è per me molto suggestivo pensare che da qualche parte, nei più impensabili angoli del mondo, qualcuno abbia incrociato la sua strada con quella del nostro piccolo blog. Quelle aree di color arancione tenue non devono ingannare: si tratta perlopiù di nostri connazionali che dalle zone più remote del pianeta si sono fermati un attimo per leggere e riflettere su quello che scriviamo. Fantastico!
Lasciamo stare i numeri e i ragionamenti troppo “alti”, oggi. Concentriamoci su quante cose siamo riusciti a fare in questi primi due anni e, soprattutto, su quante altre ci aspettano. Stiamo cambiando innanzitutto noi stessi, qui sopra. E, conseguentemente, stiamo cambiando il mondo. Mentre là fuori tutti gli altri, immersi nelle sabbie mobili delle loro convenzioni e prigionieri dei loro inflessibili schemi mentali, ancora stentano a intercettare il respiro del vento…
Oggi, è prima di tutto giusto sognare: auguri di buon cambiamento a ciascuno di voi!
sono contenta che faccio piu’ arancione quell’isola li’ sopra la francia! 😉
Cioè LLHT arriva a toccare il Pacifico?? Senza parole…
Andrea, la scoperta del tuo blog e la possibilità di conoscerti sono due cose stupende che mi sono capitate negli ultimi tempi.
Un profondissimo grazie
E poi che nel dashboard di WordPress non sono rendicontati i contatti dal Sistema Solare: vedessi in quanti si collegano da Marte…! 😉
Buongiorno. E’ la prima volta che scrivo in questi due anni, e lo faccio per congratularmi con Andrea e i suoi collaboratori. Anche se “silenziosamente”, seguo il blog con assiduità giornaliera e me lo gusto lentamente, lo centellino come un bicchiere di buon vino (un vermentino di Luni bello fresco).
Grazie anche a Marica, con la quale condivido la passione per “il campo”: sto per realizzare il mio vecchio sogno di agricoltura permanente in Val di Vara e apprezzo i suoi post pieni di spunti interessanti.
Grazie quindi e un augurio di buon vento su una lunga rotta!
Sorry, mi chiamo Gianni.
Ciao Gianni,
il tuo intervento – così solare e spontaneo – è il più bel regalo che LLHT potesse ricevere in questa occasione! Come ho ripetuto a sfinimento (e senza alcuna retorica), la partecipazione diretta a questo progetto è il requisito essenziale perché il progetto stesso prosegua. Per questo motivo, ogni commento e ogni testimonianza di ciascun lettore è letteralmente benedetto (a maggior ragione, se incoraggiante come il tuo).
Solo così, infatti, potremo far pesare sempre più la nostra voce. Anche a nome dei collaboratori, grazie ancora Gianni!
Andrea
Purtroppo sono ben lontano dal cambiare sia il mondo che la mia situazione, tutt’altro che in mano mia. Dico solo che fare un deciso, assertivo, “coraggioso” passo avanti…di fronte ad un baratro è da ciechi. Il giochino si è rotto, so solo questo e ci serve una sterzata, che non è detto che riuscirò a dare io, però
Non è necessario sterzare radicalmente di 180°, Marco. Spesso bastano anche solo piccole correzioni di rotta (per quel piccolo margine d’azione che abbiamo e che dipende solo dalle nostre scelte). Anche sforzarsi di andare a lavorare in autobus uno dei cinque giorni della settimana, per fare solo un piccolo esempio, può essere un grande inizio. L’importante è cominciare. Ciao.
Non mi sembra che siano passati due anni e nello stesso tempo mi sembra di esserci da sempre. E’ bello quello che sta diventando LLHT: un posto aperto a tutti quelli che credono che un cambiamento sia non solo necessario ma anche possibile. Ma non solo questo, anche un posto in cui incontrarsi e rigenerarsi, una specie di oasi dove riconoscersi, confrontarsi, discutere…
Auguri anche a tutti i viandanti, i passanti, i “cambianti”, gli increduli, i distratti, gli scettici, gli arresi, i senza speranza, i “ci do un’occhiata ma tanto non ci credo”, gli sbirciatori a disagio, i curiosi, i “tanto io non posso farlo”, i bastian contrario, gli spettatori in platea, quelli in piedi e quelli in piccionaia, quelli che si alzano e se ne vanno, quelli che cercano a loro insaputa.
Perché se sono passati di qui, credo che non sia stato solo un caso…