No-soap opera

creazioni-033Nel mio personalissimo percorso verso l’autoproduzione sempre più completa, ho scoperto che c’è, oltre quella soluzione, un’altra strada ancora: la non-più-produzione.

E’ stato affascinante, lentissimo ma inesorabile, soddisfacente, felice. E’ stato il mio, naturalmente, e ciascuno di noi può passare solo ed unicamente per la propria strada.

E’ stato così nell’alimentazione: acquisto di formaggi e yogurt, autoproduzione di formaggi e yogurt in casa (ricotta, primosale, stracchino e robiola) eliminazione di quella necessità, non-più-produzione. Così per molti altri cibi che credevo essenziali per me.

Così per i saponi: dal bagnoschiuma sono passata ad usarne poco, poi molto meno. Poi ho visto che producevo plastica da buttare e sono passata al sapone naturale. Poi ho visto che potevo produrmelo da sola. Poi, ancora, che avevo bisogno di pochissimo sapone e che la pelle non ha bisogno, secondo me e per me, di essere lavata col sapone e così… l’ho eliminato. O, almeno, ho eliminato quell’uso del 90 per cento.

L’autoproduzione ha un valore aggiunto oltre alla soddisfazione personale, alla creazione di autostima gratuita, al risparmio enorme di risorse (non solo soldi), di energia ad ogni livello (costi in termini di produzione degli imballaggi, trasporti, inquinamento, dispersioni). C’è un valore aggiunto: quello della focalizzazione precisa, man mano che la si attua, di ciò che davvero ci è indispensabile. Dà a questo concetto di indispensabilità una scala nuova e, cosa fondamentale, questa scala è tutta nostra e personalissima.

Detersivo per la lavatrice: ci sono molti modi di farlo e sono ben spiegati su internet o ai corsi dell’Università del Saper Fare di cui ho frequentato alcuni seminari illuminanti. Vi dico come lo faccio io ma, soprattutto, vi dico che spesso non lo uso. Lavo i miei panni con l’acqua la metà delle volte. Il resto lo lavo col mio detersivo pretrattando con semplice sapone di marsiglia inumidito sulle macchie persistenti e strofinando prima di mettere in lavatrice.

100 grammi di sapone di marsiglia (attenzione all’INCI perché in giro c’è di tutto) con 2 litri e mezzo di acqua. Taglio il sapone in scaglie e lo metto in pentola. Faccio bollire fino a quando si è sciolto. Lascio raffreddare (ma non troppo) e metto nel flacone. Il sapone si solidificherà leggermente e sarà necessario scuoterlo prima di metterlo nel cestello. C’è chi aggiunge bicarbonato, chi aggiunge aceto, chi oli essenziali per profumare, chi il carbonato di potassio. Io ci ho provato ma adesso per me è solo sapone di marsiglia e acqua.

Il più delle volte non è necessario usare sapone. Basta l’acqua. I nostri panni finiscono spessissimo in lavatrice molto poco sporchi e buttare in lavatrice è spesso un’abitudine.

Il mio detersivo per i pavimenti: acqua e qualche goccia di quel detersivo preparato per la lavatrice o acqua e un po’ di aceto direttamente dalla bottiglia. I pavimenti in ceramica vengono bene e lucidissimi.

Il mio spray per il bagno: acqua e qualche cucchiaino di bicarbonato: igienizza, è semplice, pulisce bene, non costa niente in termini di costo ambientale.

Il mio anticalcare: in uno spruzzino, metà acqua e metà aceto. Lasciare agire per un po’ e pulire con una spugnetta con un po’ di energia. L’effetto è quello dell’anticalcare acquistato.

Il mio detersivo per i piatti: 400 grammi d’acqua, 3 limoni (io lo faccio anche con un’arancia) 200 grammi di sale e 100 di aceto. Taglia tutti i limoni, avendo cura di togliere bene tutti i semi, a pezzetti, metti a bollire in acqua. Aggiungi il sale e quando hai tolto dal fuoco, metti l’aceto. Passa tutto al frullatore. Il profumo che si sprigiona è delizioso. Non cedere alla tentazione, come ho fatto io la prima volta, di aggiungere anche il bicarbonato. Con l’aceto fa reazione e succede un disastro!

Metti nel flacone e usa sulla spugnetta, non diluito nell’acqua. Qualcuno ci mette anche scaglie di sapone di marsiglia ma io mi trovo bene senza. Ha meno resa del detersivo acquistato ma inquina infinitamente meno.

Anche in cucina il detersivo non è sempre necessario: lavo quasi tutto con acqua: pentole dove si cuociono i cereali e le verdure, per esempio, scolapasta e tutto ciò che è possibile. Per il resto uso il mio sapone. Per i casi eccezionali c’è il detersivo tradizionale. Ne tengo un flacone sotto il lavello, lo stesso da tre anni, ancora praticamente pieno. Non è necessario eliminarlo se non ve la sentite. Solo fate entrare in casa anche delle alternative.

Il mio deodorante: acqua e bicarbonato. Preparate un vecchio spruzzino del deodorante, fateci una soluzione satura col bicarbonato. Calcolate quanta acqua ci vuole in quello spruzzino e la mettete in un bicchiere. Ci aggiungete tanto bicarbonato fino a quando vedete che questo non si scioglie più. Nel mio caso ne basta poco. Lasciate riposare e versate nel vostro spruzzino solo il liquido. Il bicarbonato che rimane fatelo seccare e mettetelo da parte. Può servire ancora. Funziona, non fa male e costa quasi zero in termini di impatto sulla salute e sull’ambiente. Se si vuole si possono aggiungere oli essenziali ma a me non sembra necessario.

Il mio shampoo: è quello tradizionale diluito al massimo. Ho provato a diluirlo fino ad eliminarlo completamente ma non ci sono riuscita. Ho provato a farne uno utilizzando una base di farine di ceci ma l’effetto non è stato soddisfacente. Adesso sto provando una nuova ricetta a base di argilla e vi farò sapere gli sviluppi… Stessa ricerca per i balsami.

imageL’autoproduzione innesca una serie di comportamenti virtuosi che vanno ben oltre l’autoproduzione stessa. Insegna e ci fa riappropriare di quel rapporto che abbiamo perso con le materie prime naturali che sono le uniche con cui dovremmo essere a contatto. Stimola la ricerca e la conoscenza, è estremamente socializzante, invita a confrontarsi con altri che lo fanno e stimola l’approfondimento. Porta alla produzione solo di ciò che è per noi essenziale. Dà coscienza di cosa significhi davvero consumare rendendoci consapevoli che abbiamo bisogno di poco e di veramente buono. E che, quel buono, lo possiamo fare noi!

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7 risposte a “No-soap opera

  1. ho molto da imparare, grazie Marica per le riflessioni che suggerisci.
    Intanto nel mio piccolo come scambio di input, io per i pavimenti uso un decotto di timo (ne ho due vasi sul balcone): disinfetta e profuma,
    per il deodorante tuo stesso sistema ma invece della sola acqua preparo un decotto di timo e salvia, certo visto la piccolissima quantità che serve per il deodorante me ne avanza, e la uso (senza bicarbonato) per bagnare e sciaquare i capelli, li rinforza e mi vengono i boccoli dopo. Però ahimè uso ancora shampo e balsamo, eco d’accordo, ma li uso. E il detersivo per i panni, eco e sfuso, però lo compro. Come anticalcare l’acido citrico, ottimo anche per i vetri e come ammorbidente, dicono pure da spruzzare sui capelli ma ancora non ho testato.
    Per il resto proverò i tuoi suggerimenti.

    • Sì, ci sono tantissimi modi e tantissime ricette. L’importante è il principio. Lo shampoo è un osso duro, purtroppo. Il balsamo, invece, dopo molti tentativi, può andare con i semi di lino. Non fa lo stesso effetto del balsamo acquistato, certo, ma non fa neanche gli effetti nefasti che un balsamo tradizionale fa a tutti i livelli.

      Io faccio così: 100 grammi di semi di lino e 600 ml di acqua. Faccio bollire e lascio raffreddare. Si crea una mucillagine. Poi riporto a bollore e passo tutto nel passino finché è liquido. I semi nel passino sono pieni di questa mucillagine e li schiaccio bene. Ne esce una schiuma che va a finire nel liquido. Lascio raffreddare il tutto e lo uso come balsamo.

      Siccome non si mantiene a lungo ma al massimo due o tre giorni in frigo, lo surgelo nelle vaschette del ghiaccio. Poi ne scongelo uno quando mi serve. Funziona se si ha un atteggiamento sufficientemente… “sinergico” con il pianeta e con noi stessi.
      🙂

      • Io ho provato a non usare più il balsamo. Ho i capelli molto crespi e all’inizio avevo una testa da far ridere, ma poco a poco qualcosa è cambiato e adesso (dopo circa un anno) i miei capelli sono morbidi anche senza balsamo. In più durano molto più tempo puliti: li lavo una volta la settimana. E lavoro in campagna!

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