12 dicembre 2014. Mi guardo indietro e vedo.
• …Che ho trasformato in casa mia una vecchia stalla situata tra campi e boschi nel 2007, anno in cui a livello mondiale la popolazione urbana ha per la prima volta superato quella rurale.
• …Che ho lasciato il mio lavoro nel 2014, anno in cui in Italia la disoccupazione ha superato il 13% (45% quella giovanile).
• …Che ho scelto di far uscire il mio primo libro fra un mese esatto, il 12 gennaio (giorno del mio compleanno), cioè DOPO le feste di Natale: operazione anticommerciale per eccellenza!
…Metterò mai la testa a posto?
PS. Mi segnala un lettore che proprio un anno fa, in questo intensissimo post, affermavo: “Se mai scrivessi un libro, non uscirà certo sotto Natale…”.
Domanda retorica e oziosa.
Diversi anni fa lessi un libriccino (mi pare fosse allegato a una rivista scientifica – “Newton” – che leggevano i miei: ovviamente, sia maledetto se me ne ricordo titolo e autore…), nel quale si sosteneva e provava, come fossero gli “outsider” l’unica risorsa in grado di salvare una specie animale dall’estinzione: quelli “non-con-la-testa-a-posto”, insomma.
Dico, non vorrai mica mettere in discussione una teoria così accattivante, eh?
Beh, se il mondo è storto chi se ne discosta è dritto. La moltiplicazione di due negativi da un positivo. E il post è effettivamente un po’ tendente all’autocelebrativo ma con tutto quello che ti dicono quando esci dal gregge una dose eccessiva d’autostima è spesso la tua migliore alleata…
Ma… vedi, di solito la cultura dell’omologazione porta a celebrare l’adeguamento agli standard condivisi (si celebra un successo, una cosa che comunque polarizzi consenso). Per quanto io mi sforzi, non capisco come possa apparire autocelebrativo esaltare il rifiuto e lo scostamento da un paradigma dominante. Ma sono solo punti di vista, naturalmente. Ciao
Mamma mia!! Stai dicendo che sono una… mutazione? Un… MUTANTE??? 😉 Ho visto cose…
La risposta è: No, non c’è speranza.
Perché hai già messo il cuore a posto e non si può volere tutto, perché la direzione è quella giusta anche se è contraria ai più, perché sei in piccola ma buona compagnia, perché non tutto ha un prezzo e, spesso, le cose che non ce l’hanno hanno un valore altissimo.
E poi, direi, hai anche una certa responsabilità ormai… 🙂
La responsabilità ce l’abbiamo tutti. Quasi nessuno, però, sa quanta. Ciao.
mi/ti auguro di no! 🙂
Non so se augurarmelo anch’io, ma la risposta è ormai, irreversibilmente… no. Ciao