Io torno via

Tra una settimana torno via, per un nuovo viaggio. Andrò lontano. Al di là dell’Europa e oltre l’oceano. Sarò “un amico che sta laggiù” e un “quando torno ti racconto tutto”. Sarò un punto di contatto e una spugna che vuole assorbire conoscenza. Sarò uno che, in questo momento della sua vita, ci sta provando.

Ma soprattutto, io sarò un esploratore! Perché voglio vivere all’interno di mondi diversi dal mio e al tempo stesso voglio incontrare me stesso. Il mio posto in questo preciso momento non è qui. I luoghi in cui sono cresciuto sono quelli in cui rischio di restare imprigionato. Questo è quello che penso ed è ciò che mi basta per prendere la mia decisione.

Sulla bilancia dei sentimenti che mi sorreggono, la mia curiosità è più pesante dei miei dubbi. Possiedo una calamita che sta attraendo quello di cui ho bisogno per fare il mio cammino. In questo ho sempre una guida, che è la mia anima.

Nella geografia delle paure che mi tengono compagnia, mi sto incamminando verso luoghi impervi. Non si tratta di territori dall’aspetto terrificante, ma di momenti. Pezzi di tempo dove a regnare è l’incerto.

Verso di loro io sento un richiamo fortissimo e affrontarli è una sensazione meravigliosa. È come se stessi dicendo:

Dai, giochiamocela e vediamo come va avanti questa storia!

Com’è naturale che sia, mi stanno bussando alla porta consigli sotto forma di luoghi comuni e mi vengono a fare visita timori… di altre persone. C’è chi semina dubbi e angosce nel mio giardino, chi mi chiede già cosa farò una volta tornato, chi non comprende per quale motivo io debba andare così lontano, chi mi ricorda che non ho studiato per fare questo e chi mi fa notare che è senza dubbio rischioso. E poi c’è chi rimane scettico a priori.

Ma in quale luogo non c’è traccia di incognita? In che punto è andata persa la carta dell’imprevedibilità? Io credo che quella carta sia sempre in gioco e, in definitiva, queste cose di cui vi parlo sono ingredienti che compongono la mia vita.

Io sono alla ricerca. Sto inseguendo quello che non posso ancora conoscere. Sto andando a prendermi un tassello del mio futuro. Lo stesso futuro che non arriverà alla stazione della città su un vagone chiamato “fortuna”. Non sarà mai così semplice!

Se mi soffermo sugli occhi sorridenti di chi mi ascolta, intravedo una bellezza pura e trasparente. Se ho la pazienza per cogliere l’essenza delle loro opinioni sincere, la forza motrice delle mie azioni diventa sempre più potente.

Sto cercando di essere coerente con me stesso, ma anche con voi. Non è una mia aspirazione quella di scrivere di vita, di sogni, di passioni e restarmene fermo ad aspettare un commento. Come se interpretassi il signor “belle parole col culo al caldo”. Come se vi raccontassi mondi senza neanche averli visti. Come se non fossi davvero io.

A presto,

Enrico

Edvard Munch: uno dei dipinti dell’artista in cui viene più efficacemente espresso il percorso di una profonda ricerca interiore

P.S. Me ne vado anche perché così Andrea potrà dire “Ho persino un collaboratore in Brasile”.

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10 risposte a “Io torno via

  1. Caro Enrico, portati dietro tutta la tua emozione, sensibilità ed entusiasmo. Aspettiamo che tu ci restituisca un po’ di tutto questo sotto forma di parole e immagini per far partecipi anche noi che siamo lontani.
    Vicinissimi, però, col cuore.

    E’ un po’ come se ti accompagnassimo al bivio e ti guardassimo scegliere calmo la tua direzione.

  2. Il Cammino è il riassunto delle senzazioni che ho avuto vedendoti al PER e leggendoti su questo blog.
    E’ toccante come lo hai saputo trasporrre trasposto in forma scritta.

    In bocca al lupo per la nuova esperienza e ….Buon Cammino.

  3. Pensavo fosse una riflessione metaforica per un nuovo percorso, ma credo che in fondo sia la stessa cosa.Bellissima e di grande incoraggiamento per chi rimane.

  4. Più che dire “Ho persino un collaboratore in Brasile”, mi interesserebbe poter sempre dire “Ho persino un collaboratore come Enrico”! 😉 Tu stai attrezzandoti per… essere in ogni luogo. E’ solo questa la cosa che conta veramente. In quale emisfero poi tu ti trovi fisicamente, questo ha un significato relativo.

  5. viaggiare ti apre l’anima e ti regala occhi nuovi sulle stesse realtà. mi reputo fortunata per avere viaggiato tanto prima di mettere (per ora!) radici da qualche parte. Buona Vita!

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