Questa scena (che sconsiglio alle persone facilmente impressionabili) è tratta dal film “Hunger”, diretto da Steve McQueen nel 2008 e interamente dedicato alla commovente vicenda di Robert Gerard Sands (detto Bobby), prigioniero politico irlandese che nel 1981 decise di sacrificare la propria vita per denunciare le violenze del regime carcerario britannico, a cui venivano sottoposti i patrioti repubblicani.
La scena, che riproduce gli ultimi istanti della vita del protagonista, vuole rappresentare – nel giorno della morte di uno dei suoi antagonisti storici (Margaret Thatcher) – un tributo alla sua memoria:
Riporto inoltre un estratto del toccante dialogo fra Bobby e il prete che va a fargli visita in carcere, tentando (inutilmente) di farlo desistere dallo sciopero della fame che lo condurrà alla morte:
Ai più intraprendenti, segnalo infine il diario dello stesso Bobby Sands (gratuitamente disponibile anche sul web): “Un giorno della mia vita“.
“They may hold our bodies in the most inhuman conditions, but, while our minds are free, our victory is assured!” (Bobby Sands)
(Possono mantenere i nostri corpi nelle condizioni più disumane, ma – fino a che le nostre menti saranno libere – la nostra vittoria resterà assicurata!”)