Abituatevi: periodicamente lo riproporrò

Il 4 aprile 2011 la Camera dei Deputati, con 314 voti favorevoli e 302 contrari, ha approvato l’attribuzione del conflitto tra poteri dello Stato sul caso in cui era coinvolta Karima El Mahroug, più nota come Ruby Rubacuori.

Il 14 settembre dello stesso anno il Senato della Repubblica Italiana, con 151 voti favorevoli e 129 contrari, ha deliberato di costituirsi in giudizio nel conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera nei confronti del procuratore della Repubblica e del gip presso il Tribunale di Milano sul caso Ruby, che coinvolgeva il presidente del Consiglio.

Nelle due facciate di quella che considero la pagina più nera della storia repubblicana, il Parlamento Italiano ha così implicitamente approvato che Ruby fosse la nipote del Presidente egiziano Mubarak, come sostenuto dall’allora Presidente del Consiglio nel corso della telefonata al capo di gabinetto della questura di Milano, dove la diciassettenne era tenuta in stato di fermo, in quanto appena arrestata per furto.

Separatore

Oggi, a neanche due anni di distanza, la compagine politica che si è macchiata di quello scempio sta condizionando la nascita e le mosse del futuro governo del Paese, ovviamente con il benestare del centrosinistra: queste due forze politiche – che alle ultime elezioni, ricordiamolo, hanno complessivamente ottenuto 16’825’405 preferenze – si apprestano quindi a decidere le sorti dell’Italia, dichiarando come priorità la soluzione dei drammi sociali ed economici che sono stati causati (evidentemente da qualcun altro) negli ultimi vent’anni.

I venti milioni di italiani* che accettano questa deriva abbiano almeno la decenza di non giustificarsi!

Come ho scritto recentemente, stiamo assistendo alla velenosissima miscela di “ciò-che-non-è-mai-stato-la-Sinistra” con “ciò-che-non-è-mai-stato-la-Destra”: ogni cosa che faranno (e qualcosa, vedrete, faranno) sarà fumo negli occhi…

The best is yet to come

(*) Compresi anche i i 3’145’253 voti di SEL, Lega Nord e Fratelli d’Italia, forze politiche “neo-dissidenti” che – benché appartenenti alle due principali coalizioni elettorali – si sono già affrettate a negare il sostegno al nascituro governo, per potersi così vedere assegnati CopaSir e la Vigilanza Rai. La decenza è altrove.

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