Sensazioni tangibili

A settembre dell’anno scorso, quindi poco meno di un anno fa, LLHT muoveva i suoi primi passi. Nel farlo, introduceva – nella sua infinitesimale relatività – l’auspicio (sensazione?) che pian piano potesse formarsi, almeno nella società italiana, una nuova forma di prassi relazionale e comportamentale, basata sulla riscoperta dei valori della sobrietà, della rinuncia, del rifiuto del dogma dell’accumulo compulsivo e dell’ipnosi consumistica.

Nell’arco di neanche un anno, si sono verificati alcuni fenomeni…

  • Il movimento politico di Beppe Grillo, facendo leva (tra le altre cose) sul tema della Decrescita, quale meccanismo regolatore di una nuova impostazione socio-economica della società italiana, ha di fatto iniettato nella coscienza civica di molti di noi (di coloro che ne hanno una, almeno) la consapevolezza che sarà presto necessario dotarsi di un nuovo assetto valoriale, con cui guardare alle prospettive della nostra penisola (ricordo a tal proposito l’intervento conclusivo della campagna elettorale, denominato “parole guerriere“). Certo, ora siamo provvisoriamente in mano ad una compagine politica di transizione, artatamente inconsapevole di ciò da cui proveniamo e inaccettabilmente ignara di dove stiamo andando; presto però, assai presto, occorrerà che tutti apriamo gli occhi, per renderci definitivamente conto che una nuova forma di reciprocità civica sarà necessaria, fondata sui beni relazionali più che su quelli fisici, sul valore dei mestieri più che su quello dei servizi, sulla necessità di un’economia di rigenerante frugalità più che su una di arricchimento incondizionato.
  • Papa Francesco

    Papa Francesco

    L’attuale papa emerito Joseph Ratzinger ha ceduto deliberatamente la “scena pontificia” a un uomo che suona, almeno alle mie orecchie, come una benedizione dal cielo per tutta l’umanità: il messaggio di Papa Francesco può, certamente, essere “laicamente” e “temporalmente” letto come l’intervento – opportunamente e tempisticamente perfetto – di un’istituzione pervasiva come la Chiesa nella regolamentazione delle dinamiche umane: detto in altri termini, mai come in questo momento, un messaggio di intenzionale e salvifica austerità, rivolto col cuore ai cuori della comunità cristiana (ma non solo), può servire per garantire certi equilibri sociali, che altrimenti rischierebbero di sfociare in pericolosissime tensioni. Mi si consenta la volgare semplificazione, ma se la povertà diventasse di moda, credo che l’umanità correrebbe molti meno rischi… Gli effetti sociali del flagello dell’iniquità, per esempio, sarebbero in un sol colpo ridimensionati (non l’iniquità, si badi bene, ma i suoi effetti). La competizione, quale meccanismo regolatore degli equilibri umani, verrebbe come minimo concepita in ottica assai diversa, quasi compassionevole, marginale. Avendo tuttavia oggi ascoltato l’omelia di Papa Francesco a Lampedusa, credo però che sull’autenticità del Suo messaggio non possano esserci dubbi: quali che ne siano le cause, gli effetti di questo “new deal” liturgico saranno unilaterali. La frantumazione cioè (quantomeno la messa in discussione) del postulato, tutto postmoderno, “sono in funzione di ciò che ho” sarà il primo, autorevolissimo insegnamento di questo nuovo – anzi: vecchissimo – precetto cristiano. Un ritorno dal ben-avere al ben-essere, dunque? C’è proprio da augurarselo…

  • Le galassie del movimentismo e dell’associazionismo orbitanti intorno alla stella polare della Decrescita stanno progressivamente acquisendo una nuova luminescenza. Oggi, e grazie a questo umilissimo megafono anticipatore chiamato LLHT me ne sto rendendo conto in prima persona, molte persone stanno avvicinandosi a questa filosofia esistenziale, animate da una curiosità intellettuale nuova, rispettosa, bramosa di capire più approfonditamente cosa sta accadendo al loro, caro, vecchio continente.
George Orwell

George Orwell

Ecco qui, solo questa riflessione volevo fare con voi stasera.

Così come – nell’ormai lontano 2004 (cioè tre anni prima dello scoppio della crisi) – avvertii nell’aria qualcosa… qualcosa che mi indusse ad acquisire un ettaro di campi, uno di boschi e una vecchia stalla cadente che, pian piano, avrei trasformato nella mia dimora, ecco… oggi, allo stesso modo, sto avvertendo che qualcosa di enorme (e dagli esiti imprevedibili) sta avvenendo a livello di società italiana (e, forse, non solo). Nell’arco di meno di un anno, il paradigma centrale di LLHT “Vivere umilmente, pensare nobilmente” ha trovato alcuni inaspettati e autorevolissimi… supporters! 😉

Teniamo botta. Che qualcosa di buono arriverà…!

Ciao, Andrea

PS. Vi lascio con un estratto da “1984”, il romanzo di George Orwell del 1949, che sto concludendo e che ogni persona pensante dovrebbe secondo me leggere, nella propria vita, almeno una volta:

[…] Se infatti il benessere e la sicurezza fossero divenuti un bene comune, la massima parte delle persone che di norma sono immobilizzate dalla povertà si sarebbero alfabetizzate, apprendendo così a pensare autonomamente; e, una volta che questo fosse successo, avrebbero compreso prima o poi che la minoranza privilegiata non aveva alcuna funzione e l’avrebbero spazzata via. Sul lungo termine, una società gerarchizzata poteva aversi solo basandosi sulla povertà e sull’ignoranza. Ritornare al passato agricolo, come avevano auspicato alcuni pensatori all’inizio del XX secolo, era una soluzione impraticabile. Cozzava infatti contro quella tendenza alla meccanizzazione divenuta pressoché istintiva in quasi tutto il mondo.

[…] Il problema era come riuscire a far girare le ruote dell’industria senza incrementare la ricchezza reale del mondo. E, in effetti, l’unico modo per raggiungere un simile obiettivo era uno stato di guerra perenne. La guerra è infatti un modo per mandare in frantumi, scaraventare nella stratosfera, affondare negli abissi marini, materiali che altrimenti potrebbero essere usati per rendere le masse troppo agiate e, a lungo andare, troppo intelligenti.

[…] Una condizione di penuria generalizzata rafforza l’importanza dei piccoli privilegi, accentuando così le differenze fra un gruppo e l’altro.

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5 risposte a “Sensazioni tangibili

  1. C’è un altro modo per non arricchire il cliente e continuare a vendergli senza migliorarne la vita: senza arrivare alla guerra gli si può vendere un prodotto fatto in modo talmente scarso che gli si rompa in mano dopo un tempo abbastanza lungo che non se ne accorga ma sufficientemente corto rispetto al prodotto fatto come si deve. Così lo ricompra e tu glielo vendi a metà prezzo (comunque un furto) spacciandolo per “occasione”…E poi ci sono le guerre fatte altrove. Fantastico. Scassi la casa di uno sconosciuto spendendo un sacco per farlo, poi fai girare altri soldi per ritirargliela su.

  2. Dei tre punti di cui hai scritto, io conterei più che altro sul terzo: la cui realizzazione non so commentare, perché la galassia è così vasta, variegata e polverizzata (anche in Italia), che non so dare un parere; né su una loro nuova “luminescenza”, né sulla loro capacità ad interagire, per creare delle opportunità di sopravvivenza concrete a chi nella Decrescita crede già.

    Il M5S si sta giocando la scommessa se un movimento politico di base, possa interagire positivamente all’interno di un sistema che si basa sulla democrazia non di base, ma rappresentativa. Finora scommesse del genere sono andate tutte perse. Peraltro, quelle realtà che sono nate e rimaste “di base”, non hanno mai avuto vita facile: quando anche riuscirono ad organizzare qualcosa di costruttivo (“Makhnovcina”, Spagna 1936), durarono poco; e non solo per cause esterne.
    Anche a livello locale la situazione è piuttosto fluida: non ci sono solo in Parlamento rappresentanti del M5S “folgorati sulla via della diaria”… E che la situazione sia fluida, in questo momento forse è più un bene che un male.

    Da politeista, poi, mi è sostanzialmente indifferente chi sia Papa. Se guardo la cosa con l’occhio dell’appassionato di geopolitica e cose simili (il Vaticano ha un potere in quest’ambito, che va ben oltre la sua superficie geografica: confido che chi frequenta questo sito, se ne renda conto…), devo ancora capire se il “Francesco” a cui ha scelto di ispirarsi, sia quello di Assisi o quello dei Gesuiti. E se sia più in sintonia coi Gesuiti dei roghi e dell’Inquisizione, o con quelli che fecero nascere quella splendida utopia (a proposito di movimenti di base e decrescita) che fu la “Repubblica del Guaranì”.

    Per chi ci crede, le profezie non aiutano: c’è chi lo vede come “Il Papa nero” (proprio perché gesuita) e chi diceva che quello era Ratzinger, per via dello stemma cardinalizio: sicché questo sarebbe il “Pietro II” del rinnovamento.

    Mi limito ad aspettare i fatti, più che i decreti con i quali sta modificando l’assetto del suo Stato. Al momento posso dire che il suo stile comunicativo è più vicino a quello del povero Papa Luciani, che a quello che ci si aspetterebbe da un “Sua Santità” tradizionale: ma questo può voler dire tutto o niente. Attendo di vedere quale sarà il suo livello di tolleranza – nei limiti permessi da una religione Monoteista – nei confronti di coppie di fatto, procreazione, omosessualità; e se nella lotta contro la piaga della pedofilia farà seguire fatti concreti alle tante elencazioni di buoni propositi, fatte anche dai suoi predecessori.

    Alla fine, per ora conviene contare sempre su noi stessi e su ciò che di sicuro sappiamo di avere intorno.

    • Ciao Alberto,
      ti risponderò nei prossimi giorni con più calma e, soprattutto, contestualizzando.
      Per ora, mi limito a esprimere ancora una volta l’orgoglio per avere, tra i lettori e i contributori più appassionati di LLHT, una persona del tuo spessore culturale.
      A presto, ciao

  3. ciao andrea
    fuori tema ma non troppo ti invito alla visione del videospettacolo a questo indirizzo: biasco.ch
    avevo anche in mente da mesi di consigliarti la sintonizzazione su lifegate radio,forse la conosci già.
    saluti morris

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