Eppur funziona!

L’OGGETTO MISTERIOSO: INDOVINATE COS’E’…

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Provateci! Non si vince niente! Ma… avete idea di cosa possa essere? Una fotografia impressionista? Il sole sotto la pioggia? Uno strano riflesso sull’acqua? Una foto subacquea? Un ingrandimento di qualcosa? Un esperimento di fisica in notturno?

Coraggio: date la vostra interpretazione e poi confrontatela con la spiegazione che trovate sotto…

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L’ho fatto un po’ alla carlona. Perché ho sbagliato la misura degli scatoloni. Infatti quello piccolo che va dentro doveva essere più basso altrimenti con il suo spessore sommato a quello dello scatolone contenitore diventa troppo alto. In questo modo il vetro di chiusura non chiude bene e passa l’aria.

Sto parlando del mio esperimento con il forno solare. Era da tanto che mi documentavo e guardavo foto, esperienze di autocostruzione e di uso. Trovo la cosa affascinante e rivoluzionaria: cucinare con l’energia del sole, a costo zero e senza inquinare né distruggere il cibo con temperature troppo alte.

Si può cucinare, infatti, anche a temperature più basse di quelle a cui siamo abituati, solo che ci vuole più tempo.

Il mio forno, quindi, è un forno fatto e rifatto, da vedere e rivedere. Ho, infatti, deciso, dopo aver provato e riprovato, aver riempito le intercapedini tra le due scatole, aver coperto i bordi del vetro con la carta, di provare anche con una sola scatola foderata di carta argentata.

Il vetro l’ho bordato di nastro isolante perché taglientissimo. Il coperchio l’ho fatto con due pezzi di cartone attaccati e ricavati dallo scatolone escluso che poi non ho potuto utilizzare. Poi l’ho ricoperto di carta argentata. Per tenere su il coperchio di cartone in modo che riflettesse i raggi solari ho usato una piccola canna da giardino che avevo l’anno scorso per sostenere i pomodori in vaso e che ho fermato all’angolo del vetro attraverso del nastro adesivo.

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Stamattina c’era il sole anche se con molte nuvole di passaggio. Non era proprio la giornata ideale ma ero impaziente di provarlo. Così ho tagliato delle zucchine e ho rotto un uovo.

Dopo circa un’ora ho aperto il vetro e dentro la temperatura era molto alta ma non avevo un termometro adatto per misurarla. Il piatto nero che conteneva le zucchine tagliate allo scopo era bollente tanto da non poterlo prendere in mano senza una protezione. E le zucchine, dopo circa un’ora e mezza, erano cotte. Per l’uovo ci è voluto di più e il lavoro è rimasto a metà per via delle nuvole che hanno interrotto l’esperimento. Poi è tornato il sole e ho deciso di provare con l’acqua per farmi un infuso. L’acqua era caldissima. A sufficienza per un the o per un infuso ma non bollente.

Per chi volesse provare (con più perizia di me): ci vogliono due scatole di cartone da mettere una dentro l’altra ma facendo bene attenzione che quella più piccola non abbia la stessa altezza di quella grande (errore che ho fatto io). Poi si riempiono gli spazi tra le due scatole con carta di giornale in modo da creare isolamento.

Nella scatola più piccola si dovrebbe mettere della carta nera e sul coperchio riflettente della carta argentata. Poi sigillare il tutto. Molte cose non mi sono ancora chiare. Per esempio come fare ad attaccare la carta agli scatoloni. Il forno, con un sole estivo, arriverebbe a temperature piuttosto alte e se io la attaccassi con del nastro isolante o con dello scotch non potrebbero liberarsi nel forno sostanze tossiche?

Per oggi la soddisfazione è stata immensa: ho mangiato verdura cucinata al sole e bevuto un infuso “solare” senza aver fatto le cose come si dovevano fare.

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E’ solo l’inizio. La cosa è molto interessante e vale la pena di sperimentare ancora, di perfezionare il mio “prototipo” e di studiare. Si può fare!

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3 risposte a “Eppur funziona!

  1. Mah…nonostante io ormai sappia bene cosa sia, continuo a vederci un pinguino che nuota sotto una lastra di ghiaccio… 😉
    Scherzi a parte, questo post è secondo me di una “potenza” senza precedenti… complimenti!
    Quanto al fissaggio della stagnola alle pareti, concordo sull’opportunità di evitare nastro isolante. Mi sono venute due idee:
    1) usare del cerotto medico (immagino che non contenga sostanze tossiche);
    2) avendolo applicato io stesso con le mie mani quando ho fatto le canalizzazioni per portare l’aria calda del camino in camera da letto, so che esiste un nastro adesivo argentato (si usa in edilizia per fissare la lana di roccia intorno alle canne fumarie) che potrebbe fare al caso tuo: qualsiasi buon ferramenta saprebbe consigliarti, immagino.
    Fammi sapere… Ciao

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