Fermate gli orologi,
tagliate i fili del telefono,
regalate un osso al cane affinché non abbai,
faccia silenzio il pianoforte,
tacciano i risonanti tamburi.
Guarnite di crespo il collo bianco dei piccioni
e fate che il vigile urbano indossi lunghi guanti neri.
Offuscate tutte le stelle perché non le vuole più nessuno;
buttate via la luna, tirate giù il sole;
svuotate gli oceani e abbattete gli alberi;
perché da questo momento niente servirà più a niente.
Durante le tre giornate di Parigi, io non avevo in testa che questi versi*.
Per questo niente è stato scritto. E niente lo sarà.
(*) Da Funeral Blues di W. H. Auden, ripreso da “Quattro matrimoni e un funerale”
Di fronte alla pazzia non c’è nulla da dire.
Di fronte ai criminali che usano e fomentano questa pazzia, per creare la paura, che ormai sola permette loro di continuare a fare gli interessi dei loro padroni (e in questo sito sappiamo tutti chi sono), non c’è nulla da dire.
Solo tenersene alla larga e tentare di costruirci un salvagente, una zattera nella speranza di non naufragare.
Chi vorrà, farà tesoro delle nostre esperienze.