Il potere di scegliere

A me dispiace, ma non posso farci molto. Perché, come sempre, dipende da te.

Tu vorresti cambiare in meglio la tua vita, giusto? Non sei soddisfatt* di come la stai vivendo. Vorresti relazioni più stimolanti. Ogni tanto ti piacerebbe parlare veramente con gli altri e non ascoltare i soliti discorsi. Vorresti viaggiare e conoscere luoghi meravigliosi. E poi vorresti avere molto più tempo di 24 ore al giorno, vero? Tempo per stare con te stess* o con chi vuoi tu. Un qualcosa che tu voglia veramente, senza interferenze.

 

Ho visto che sei più giovane di me e, rispetto a me, sai inventare e fare molte più cose.

Mi pare che non ti piaccia proprio andare a scuola e non ne trovi nemmeno il senso. Ti sembra che ti insegnino senza passione oppure che non ti vogliano insegnare veramente qualcosa.

In generale, gli adulti non ti ascoltano e tu non ascolti loro. Avete esigenze diverse e non fate lo sforzo di avvicinarvi per capirvi. Sembrate rette parallele che non si possono congiungere.

Il tuo futuro lo immagini migliore, questo lo so. Te lo meriti un futuro migliore, santa polenta. Ma tutte le volte sembra un sogno, vero? Un sogno abbastanza irrealizzabile.

 

Ho visto che hai all’incirca la mia età.

Non studi e non lavori. O forse un lavoro ce l’hai e ti sostieni da sol*.

Le prospettive però ti inquietano e non puoi fare previsioni a lungo termine. Senti dire in giro che “la vita è difficile”, che “non ci sono i soldi” e che “bisogna accontentarsi, stare zitti e pedalare”.

Per la società sembri essere un peso, nato nel periodo sbagliato. Appartieni alla generazione di chi è potenzialmente in grado di fare meraviglie. Ma stai su una zattera, nell’oceano.

Chi è più anziano dice che sei il futuro della società, ma quando chiedi la parola risponde che “non hai esperienza e devi farti le ossa”.

È immutabile tutto ciò? Ha un senso questo miscuglio di tormenti e insoddisfazioni?

 

Ho visto che potresti essere quasi mia madre o mio padre.

La tua professione non ti piace proprio e vorresti fare un cambio di rotta sui 180 gradi.

O forse non ti dispiace ciò che fai, ma vorresti avere molto più tempo per te.

Quel lavoro l’hai iniziato venticinque/trenta anni fa e pensavi che il percorso sarebbe stato diverso. Credo che “diverso” per te significhi “più gratificante”.

Poi è arrivato il matrimonio, i figli e le abitudini. E tutto è diventato più statico.

Hai cominciato a lavorare per guadagnare e per coprire le spese. Hai iniziato a occuparti del destino della tua famiglia e a preoccuparti per questo.

Poi sono arrivate le aspettative. Speranze in grado di rovinare i rapporti coi tuoi figli, quando non hanno coinciso con la realtà dei fatti.

Da qualche anno poi, con la crisi economica, lo scenario si è fatto incerto e spettrale.

 

Io voglio spronarti e spero che te ne renda conto.

Di veggenti non ne ho conosciuti e di sicuro io non lo sono. Però c’è un dettaglio che non ti farà piacere: le cose che vorresti avere, probabilmente, non le avrai mai. O non le avrai mai veramente.

Questo però non per colpa degli altri. A non cambiare le cose di una virgola sarà stata la mancanza di fiducia in te stess*.

Sarà…

La scelta di far dipendere il tuo destino dalle decisioni altrui.

La decisione di non meritare di più, concentrandoti solo sul passato.

La paura di chiedere rispetto a chi non te lo sta dando.

La pigrizia di mostrare che quello che sai fare è molto più variopinto, imprevedibile e affascinante di un merdoso lavoro sottopagato.

L’ingenuità di credere che sia già tutto scritto da chi nemmeno conosci.

L’attitudine di seguire le mode e ascoltare chi parla a voce alta.

La tua rabbia che soffoca il tuo pensiero alto.

L’assenza di coraggio nel percorrere vie non conosciute.

La mancanza di dignità per dire “questa non è la mia strada, m’impegnerò a trovarne un’altra”.

 

Ma potresti anche decidere di farlo.

Cambiare. Anche oggi stesso.

Tu oggi potresti cominciare a riscrivere la tua storia. Sembra un parolone ma, a conti fatti, è esattamente quello che la maggior parte della gente DECIDE DI NON FARE.

Per favore, adesso non mi dire che la faccio troppo facile.

Io mi sforzo di pensare e intendo prendermi le responsabilità di ciò che decido. Non sono più bravo di te e non lo sono mai stato. Scrivo queste parole perché credo in te e mi auguro che tu possa trovare serenità.

E quindi se deciderai di farlo, so che lo farai perché lo vuoi.

Se sceglierai di fare piccoli ma determinanti cambi di direzione, sarò vicino a te.

Non per darti consigli, ma per chiedertene.

Red and green

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3 risposte a “Il potere di scegliere

  1. Bravo Andrea, continua a fare il mantice sul fuoco che si sprigiona dalle nostre pance anche se, come tu dici, ognuno deve autoalimentarselo, altrimenti si spegne. La prima volta che ho visto questo sito ho “udito”…… finalmente LA SINFONIA quella che poi ho ritrovato nel tuo libro illuminante. Una cosa in comune abbiamo …….abbiamo partecipato al corso del PeR (sono appena tornata e la valanga di informazioni mi ha felicemente travolta). Condividiamo condividiamo condividiamo sicuramente ti cercherò.
    Serena

    • Grazie Serena. I corsi sulla Bioeconomia che ho tenuto al PER sono stati un’occasione per guardarci dentro e fare in modo che tutti sfiorassero la consapevolezza di quello che si sarebbe potuto fare… dopo, una volta che ci si reimpossessa del proprio tempo.
      Al primo corso erano presenti anche le ragazze e i ragazzi che mi danno una mano su LLHT ed è stata un’esperienza davvero ri-generativa!
      La Bioeconomia è una disciplina che si sposa al 100% con la filosofia espressa da questo progetto e penso sia giusto promuoverla in ogni sede e occasione. Ciao e… benarrivata!

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