Il 4 aprile 2011 la Camera dei Deputati, con 314 voti favorevoli e 302 contrari, ha approvato l’attribuzione del conflitto tra poteri dello Stato sul caso in cui era coinvolta Karima El Mahroug, più nota come Ruby Rubacuori.
Il 14 settembre dello stesso anno il Senato della Repubblica Italiana, con 151 voti favorevoli e 129 contrari, ha deliberato di costituirsi in giudizio nel conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera nei confronti del procuratore della Repubblica e del gip presso il Tribunale di Milano sul caso Ruby, che coinvolgeva il presidente del Consiglio.
Nelle due facciate di quella che considero la pagina più nera della storia repubblicana, il Parlamento Italiano ha così implicitamente approvato che Ruby fosse la nipote del Presidente egiziano Mubarak, come sostenuto dall’allora Presidente del Consiglio nel corso della telefonata al capo di gabinetto della questura di Milano, dove la diciassettenne era tenuta in stato di fermo, in quanto appena arrestata per furto.
Oggi, a neanche due anni di distanza, il popolo italiano – a cui, nonostante tutto, mi onoro di appartenere – sta tributando alla compagine parlamentare responsabile di quello scempio (che neanche avrebbe dovuto presentarsi) un consenso elettorale che sembra superi il 30%.
Quod Erat Demonstrandum. Se ancora qualcuno dovesse chiedersi le cause della mia sfiducia nei confronti della coscienza civica dei miei connazionali, ora ne conosce almeno una.
Sono le 20 del 25 febbraio 2013. Lo spoglio è ancora in corso (ma l’acqua sta già ritirandosi dal litorale…). Questo blog parla di economia e di tendenze sociali. Considero pertanto mio dovere delineare ai lettori quelli che credo siano i due principali scenari che abbiamo davanti:
IPOTESI 1) Stante l’ingovernabilità in Senato, l’Italia si doterà – autonomamente o con l’ingerenza della cosiddetta troika (UE/BCE/FMI) – di un governo di responsabilità (?) nazionale, capace di impedire il ricorso a nuove elezioni (come invece avvenuto in Grecia). La coalizione, ovviamente, comprenderà sia la destra, che il centro, che la sinistra (non essendo il solo centrodestra o il solo centrosinistra in possesso di seggi a sufficienza, in Senato) e sarà guidata da una personalità di spicco gradita ai partner europei (Mario Monti o uno dei suoi epigoni). Detesto autocelebrarmi, ma il 28 settembre 2012 descrissi esattamente questo scenario nell’articolo Paneuropeismo o Comunitarismo?, che vi invito a rileggere. Probabilità stimata dello scenario: 85%.
IPOTESI 2) Si prende atto della situazione di ingovernabilità e, fra qualche mese, si indicono nuove elezioni. Come avvenne in Grecia lo scorso giugno, quando – sempre “grazie” alle ingerenze europee – fu fatto eleggere Samaras, espressione delle tecnocrazie internazionali. Non è assolutamente detto, però, che in Italia una simile opzione produca l’effetto desiderato dall’Europa…! Probabilità stimata dello scenario: 15%.
Quel che invece è certo è che domani le borse europee, per “caldeggiare” la prima opzione, si faranno sentire! E, purtroppo, temo anche sonoramente…
L’altra cosa che ritengo assai probabile è che siamo davvero alla vigilia di tensioni sociali preoccupanti: è infatti assai facile che le previsioni macroeconomiche per il 2013 siano state finora drogate.
Se volete chiavi di lettura realistiche, venite qui. Se vi accontentate della superficie, accendete la tv.
Buona fortuna
PS. Chi volesse diffondere questo post per far intuire ai suoi amici in che guaio ci siamo cacciati, faccia pure.
Forse c’entra poco col post di partenza; forse no, visto che il problema principale è sopravvivere (anzi, vivere dignitosamente) malgrado questa società. E comunque la trovo una soluzione economica interessante. Speriamo che ce la facciano: parlano di 40-50 famiglie e non so se ci sia abbastanza maturità per far marciare un gruppo che facilmente andrà a sforare le 100-150 persone.
http://www.ecoblog.it/post/53907/nasce-il-gruppo-di-acquisto-solidale-terreno?
Non ti preoccupare: c’entra poco col post, ma c’entra tantissimo con LLHT.
Iniziativa interessantissima: è la risposta in-house al fenomeno del land-grabbing! 🙂
Mi sembra solo un po’ caro il prezzo, però: oltre 13€/m² è, in base ai dati dell’Agenzia del Territorio, un pochino alto. Ho dato rapidamente un occhio ai prezzi 2012 della zona per un seminativo: non si va oltre gli 8€. Se conosci il venditore, digli di non fare il furbo…
…
3) Immagino (ed auspico) una terza possibilità, secondo la quale il PD offra al movimento a 5 stelle la possibilità di un accordo programmatico, basato su pochi temi essenziali da affrontare e tenere in agenda fino a nuove elezioni (settembre 2013?).
Riforma della legge elettorale, riduzione dei parlamentari e del loro stipendio, riduzione/abolizione delle Province, legge anticorruzione, magari qualcosa che incentivi il mercato del recupero degli immobili (tipo l’estensione delle detrazioni del 50% per le rinnovabili), manovra patrimoniale (?)… sono alcuni dei temi su cui intravedo la possibilità di un accordo comune.
Quello che ci sta ci sta, per arrivare alla fine del semestre bianco… poi di nuovo ad elezioni, con una nuova legge.
il dubbio è: conviene al movimento di Grillo stemperare la sua carica eversiva, offrendo disponibilità al compromesso?
Conviene al PD accettare la sconfitta ed andare a mendicare consensi a Grillo, per ottenere la fiducia su un govenrno di transizione, sul quale graverebbe una forte ipoteca di immagine verso il Movimento?
Boh!?!
Credo solo che questo terzo scenario mi darebbe meno la nausea di un’incesto PD-PDL. Sono 20 che il PD accetta di fare concessioni al Berlusca… ma in questo momeno, se non vuole perdere del tutto il consenso del suo elettorato, deve fare molta attenzione a chi cede la mano per il ballo…
Sono 14 (quattordici) mesi che Pierluigi Bersani decide le sorti di questo Paese a braccetto con Berlusconi: questo, tuttavia, non ha impedito a 10’047’507 italiani di votarlo ancora.
Sarei adesso stupito se qualcuno avesse dei conati di vomito quando faranno il governissimo.
Oltre ad anticipare come sarebbe finita, in quel mio articolo del 28 settembre citato nel post scrivevo che queste elezioni sarebbero state una FARSA…
Il “tuo” scenario tre, Simone, è fantapolitica. Birra? 😉
Bersani in realta aveva i numeri per fare dell’altro?
Non voglio negare le responsabilità del PD… dico solo che vedo più incompatibilità ideologica fra PD e PDL, che fra PD e M5S, almeno a livello di elettorato.
E se Bersani non vuole scomparire del tutto (come le macchie dei leopardi), gli conviene tenerne conto!
Fra un quarto d’ora sentiamo che ci racconta…
“La nostra ispirazione non è una diplomazia con uno o con l’altro né discorsi a tavolino ma alcuni punti fondamentali di cambiamento, un programma essenziale da presentare al Parlamento per una riforma delle istituzioni, della politica, a partire dai costi e dalla moralità”.
“Su questioni istituzionali siamo favorevoli a corresponsabilità, tra l’altro il M5S è il primo partito alla Camera, allora secondo i grandi modelli democratici ciascuno si prende le sue responsabilità…”.
“Ragionare tema per tema è apprezzabile ma è anche piuttosto comodo, i governi funzionano tema per tema ma anche con la fiducia, in base ai temi uno deve dare la fiducia o no. Questa è la nostra costituzione, chi viene in parlamento fa i conti con la costituzione e si prende le sue responsabilità”.
Tratto dall’intervento di Bersani… come dichiarazione di intenti mi sembra evocare più lo scenario 3). Ora si vedrà che riscontri concreti troverà questo approccio!
Che lui ci provi, non mi sorprende affatto. Vediamo se la damigella accetterà il ballo…
(Consiglierei però a Bersani di documentarsi, prima di fare una conferenza stampa: Grillo non ha mai detto di voler uscire dall’Euro.)
Ho appena vinto una birra: 😉
http://www.beppegrillo.it/2013/02/bersani_morto_che_parla.html#commenti
(Ho la sensazione che quel post di Grillo “costerà” all’Europa un’altra ventina di miliardi. Almeno.)
Se Grillo vuole procedere in questo modo, scava la fossa anche per se stesso…
O si forma un governo con la fiducia del parlamento, o non si parte neanche a discutere di nulla, bella occasione gettata alle ortiche!
Se per soddisfare il suo ego Grillo ha bisogno di queste cazzate, mi sa che alle elezioni di domani si dovrà accontentare di molto meno…
Dai commenti sul blog, la sua comparsata non sembra stia mietendo grandi apprezzamenti…
Mah. Diciamo che, da ormai due giorni, più che i “like” sul suo blog, conteranno soprattutto le “croci” messe su quei foglietti gialli e rosa…
Nel merito: il Parlamento, al Governo, la fiducia gliela darà eccome! Ma NON gli esponenti del M5S. Gliela darà il PdL. Gliela darà Scilipoti. Insieme a Vendola. Con la benedizione di Napolitano. E di… Angela. Ipotesi Uno, Simone, ipotesi Uno…
Stavolta credo che si giocherà a Monopoli con la scatola del Risiko…
Simone, se hai letto quel post vi avrai trovato anche la lista di insulti che Bersani ha rivolto a Grillo.
Ti chiedo: se uno per dei mesi ti tratta così e poi viene a chiederti di entrare in società con lui, gli stringi la mano o gli sputi in faccia? Io la seconda, perché oltre che insultato mi sembrerebbe di venir pure considerato un fesso.
Il problema è che dobbiamo togliere dai piedi questa gente, non lavorarci assieme e non abbiamo la forza numerica per farlo, neanche col 25% (che poi è il 20) di Grillo. Non c’è sufficiente “massa critica”, anche se il Movimento adesso ha abbastanza peso da attrarre molta altra gente, molte altre realtà che operano nel sociale.
Però si è riusciti a metterli – forse per la prima volta – sull’orlo del burrone; e se non si ha la forza per spingerceli dentro, bisogna fare come nelle arti marziali: sbilanciarli assecondando quel che fanno. Se ci limitiamo a votare quelle leggi che possano andare verso l’interesse del Paese, o le faranno (condannandosi a estinguersi con le proprie mani), o continueranno nella loro politica finché la corda non si romperà. Più probabile la seconda ipotesi, purtroppo.
Tu dirai che così si gioca con la pelle degli italiani. Beh, ho una brutta notizia: la loro pelle, gli italiani se la sono già giocata, votando per vent’anni chi sappiamo; e continuando a farlo adesso, a quanto sembra.
La mia generazione (quella dai cinquanta in su) ha sfornato a sua volta generazioni su generazioni di irresponsabili, mel interpretando i principi del ’68. Io vorrei che ne venisse fuori con dignità – se non col botto – non risolvendo questi problemi, perché le sarebbe impossibile. Ma almendo fornendo ai più giovani – che comunque hanno energie da vendere – un appiglio per ricominciare e ricostruirsi una qualità della vita credibile.
Ora, io capisco che quel che il M5S vuole incarnare, è la rabbia di chi si sente schernito dalla politica… una politica che ha preso le distanze dai problemi delle persone, una rabbia che lascia poco posto al fair play..
Ma credo e spero, che sulla rabbia debba prevalere il bisogno di incidere in maniera concreta nella storia e nella società.
Reiterare gli insulti non porta a nulla di costruttivo.
Se il M5S appoggiasse un governo in formazione con la Fiducia… nulla gli impedirebbe di toglierla quella fiducia, ogni giorno in parlamento, su qualsiasi provvedimento che dovesse deviare.
Non capisco qual’è il vero target… Sta bene il grido “tutti a casa!”, ma non è possibile che a casa ci vadano tutti domani(o fra 6 mesi)! Ci sarà comunque una quota di vecchi parlamentari in giro, anche con un’ipotetica maggioranza assoluta del Movimento…
Quindi: anche senza dover sposare nessuno, io vedevo come la più auspicabile delle opportunità, quella di infilare alcune leggi necessarie prima di tornare a brevissimo alle urne. C’era modo di farlo senza mescolarsi a nessuno.
Vedo la strada chiudersi sullo scenario evocato da Andrea… e mi spiace! Non perchè gli devo una birra, ma perchè mi sembra un’occasione sprecata. Succederà fra 6 mesi o fra un anno, che dopo una fila di nuove inculate per il paese, Il movimento avrà perso consensi, perchè nonostante un risultato inaspettato ed eccezionale, agli occhi di tanti elettori (più o meno consapevoli) risulterà avere lasciato strada ai soliti satrapi, accontentandosi di abbaiare…
Il Pd farà l’incesto con il PDL – che non permetterà alcuna legge a sfavore degli interessi di papponi e mafiosi – ma risulterà agli occhi di tanti che non aveva altre strade…
Nel frattempo continueremo ad essere gli zimbelli d’Europa, a pagare sempre più interessi sui buchi di bilancio creati in passato, svendendo ai saldi aziende con una storia importante, perdendo per la strada pezzi dello stato sociale.
Gli Italiani torneranno a votare stanchi e disillusi (sempre in di più se ne staranno a casa)… ed andremo avanti a colpi di nuovi compromessi ed inciuci, per i prossimi 50 anni.
MI VIENE DA VOMITARE!!!
Che suggerite per fermare i conati?
Citrosodina o, in casi più seri, Peridon.
Scherzi a parte, è chiaro che nessuno che avesse una minima capacità critica, pensava che saremmo stati capaci di cacciarli via così al primo colpo; più che altro perché se no sarebbe già successo: la Natura fa scattare i cambiamenti secondo la legge della massa critica, non della maggioranza del 51%. Intendo dire che questa regola vale a mio parere anche per le società umane, così che servirebbe un terzo della popolazione, per dare un vero scossone e creare un cambiamento: e il Movimento, col suo 20% effettivo, non ce la può proprio fare, né dentro né fuori dal Parlamento.
Però è anche chiaro che, dopo aver detto “apriremo il Parlamento come una scatola di sardine”, non è che possiamo abbracciare Bersani (o qualsiasi altro leader politico) e discutere di programmi. Dovendo “fare lo stratega”, al punto in cui siamo opterei per astenerci dal votare la fiducia a qualsiasi loro coalizione. E’ un po’ bizantino, però il messaggio dovrebbe essere: “Non volete ragionare secondo etica? Arrangiatevi: se farete proposte che riteniamo vadano nella giusta direzione, bene, le potremo anche votare; se no, sarà solo un problema vostro e arrivederci al prossimo voto.”
Un messaggio che in questo modo dovrebbe arrivare forte e chiaro.
C’è solo un problema, Simone, partendo dalla considerazione che in Parlamento – come a livello locale – nulla vieta che il M5S voti per leggi che vadano nell’interesse della comunità, i ndipendentemente da chi le proponga: ci si può fidare di un Partito che, per tornaconto proprio e delle lobby economiche da cui dipende, per anni NON ha fatto tali proposte, anche quando aveva i numeri per mandarle in porto?
Vuoi che non vengano inseriti codicilli, articoletti, note a margine, per svuotare quelle leggi che farebbero crollare vent’anni di duro lavoro?
Nessuna coalizione, nessun “appoggio esterno”: vigilanza stretta sui metodi e sui conflitti d’interessi, voto mirato legge per legge, proposta immediata almeno dei punti fondamentali del – pur generico – “Programma” (introduzione del Referendum abrogativo e propositivo senza quorum, per esempio), anche sapendo che le altre forze politiche farebbero quadrato e non passerebbero.
Se il Movimento scegliesse un’altra strada, da Rappresentante di Lista quale sono stato nello scorso week-end, non sarei deluso: sarei preoccupato.
Capisco il punto di vista, Alberto. Il dubbio che mi resta è: chi compone il governo? Chè autorevolezza e che stabilità può offrire un governo senza la fiducia del Parlamento?
Sono molto preoccupato di quello che il mercato può fare del nostro paese.
Sono tanti i punti che trovo condivisibili nel programma M5S, ma sarà difficile trovare copertura finanziaria per attuarli. Specie in un quadro in cui viene chiesta austerità.
Adesso il Movimento si gioca tutto.
I rischi sono due: da un lato che una linea di condotta intransigente metta in difficltà il governo in fase di formazione di fronte alle aspettative dei mercati e dell’Europa, attirando sul Movimento la rabbia dei cittadini. Dall’altro che il timore di mettere ulteriormente in crisi il paese porti il M5S a perdere le prerogative che lo distinguono dagli altri.
E’ una partita delicatissima… il bello viene adesso!
Sono preoccupato, ed altrettanto eccitato.
E’ vero. L’italiano è opportunista. Individualista. Ma sa essere anche creativo. Generoso.
La mia prima reazione post voto è stata la rabbia e la delusione, constatando quanta gente ancora concede il suo voto a PDL-Lega, che più di ogni altro hanno ceduto l’interesse nazionale in cambio di logiche di tornaconto personali (e non l’hanno neppure voluto fare di nascosto!!!).
A due giorni dal voto è più forte il senso di aspettativa.
Siamo un paese relativamente giovane. Il senso di comunità ce lo dobbiamo costrutire noi. Non ci vorranno sei mesi, ne un anno. E credo che se il M5S vuole cogliere la sfida, avrà da lavorare tanto più fuori dal parlamento… Sarà un compito immane!!!
Preoccupazione ed eccitazione.
Credo che, questi che hai detto, siano gli stati emotivi che in queste ore accomunano tutti quelli che hanno autenticamente a cuore la sorte della propria terra. E, per chi ce l’ha pieno, del proprio dossier-titoli.
Aggiungo che, per chi come me ha anche una profonda curiosità intellettuale per le dinamiche sociali, si sta in effetti creando un mix geo-socio-storico-economico (non mi vengono in mente altri prefissi ;-)) senza precedenti ed estremamente affascinante.
Come se non bastasse, credo che siamo anche alla vigilia dell’istituzionalizzione di una nuova forma di comunicazione sociale, che soppianterà le logiche vetero-collegiali del dibattito politico, per sostituirle con istanze – assai più pragmatiche – fondate esclusivamente sulla “realizzazione del risultato”. In questo senso, penso anche all’insistenza con cui Grillo, nei comizi, denunciava la “indecifrabilità” delle leggi (fatte solo di commi, riferimenti, corollari…), in favore di nuovi metodi, immediati e comprensibili, per la trasmissione dei contenuti.
Già notiamo l’abbandono di formule e comportamenti inefficienti e improduttivi, come le alleanze, gli accordi, la fiducia… I tempi ora, nella comunicazione come nella pratica, dovranno accorciarsi. Prima tutti si adegueranno, meglio sarà.
Pochi minuti fa, Grillo ha di fatto cancellato dalla scena politica il (fino a domenica) candidato premier con un… post! Al di là di quanti miliardi di Euro costeranno quelle poche righe ai mercati, credo che – in termini di Comunicazione – sia già questa una rivoluzione!
Da quanto mi risulta, le Consultazioni del Capo dello Stato sono previste a fine marzo! Un mese! Un mese per proporre al Presidente della Repubblica le proprie intenzioni programmatiche! Quando la campagna elettorale è finita ieri l’altro e tutti hanno, già belli pronti, freschi e… studiati, i rispettivi programmi. Ma che senso ha ATTENDERE UN MESE??
Sono queste, non altre, le novità che devono essere introdotte. Ah, altra cosa: il primo dei due rischi che evidenzi, Simone. Non credo che una linea di condotta intransigente del Movimento 5 Stelle possa penalizzarlo, solo perché metterebbe “in difficoltà la formazione del governo, di fronte alle aspettative dei mercati e dell’Europa”: penso infatti che ai cittadini interessi di più sapere come si vivrà fra vent’anni, piuttosto che evitare la delusione della Merkel e il disappunto di Moody’s…
Non è del compiacimento della Merkel che mi preoccupo… e non credo che il post abbia recato danni a nessuno, se non a tutto il paese! si tratta di pagare tutti un prezzo più salato per smerciare i nostri titoli di debito… a parte la mancanza di rispetto per l’avversario politico, se l’opzione 1 sarà lo scenario, lo dovremo anche a Grillo, che potendo giocare un ruolo costruttivo, ha preferito continuare ha tirare pietre.
Il M5S ha il boccino in mano! La possibilità di giocare il proprio peso per fare alcune delle riforme importanti che aveva in programma, nel tempo comunque breve per arrivare di nuovo ad elezioni. L’ alternativa è non giocare questo ruolo e lasciare di nuovo il paese a compromessi ben più meschini… non vedo meriti in questo atteggiamento! Questo atteggiamento fa il gioco di chi vuole dimostrare che non c’è alternativa al Montismo! Siccome Grillo non è stupido, mi viene da chiedermi fino a che punto è in buona fede…
Io sono spaventato da Grillo: cavalca molte nostre idee ma è un autoritario e l’ha già dimostrato. Ora sarà il tempo degli inciuci e delle conventicole e non credo che Grillo, ormai dentro alla politica, ne farà a meno. Comunque staremo a vedere
No Marco, non credo proprio. Grillo e Casaleggio, oltre ad essere due geni della comunicazione, sono troppo intelligenti per ignorare che un simile comportamento vanificherebbe in un istante tutto il consenso che hanno accumulato fin qui.
E ti dirò di più: non è che “non lo faranno” solo per paura delle conseguenze, ma “non lo faranno” perché non è nel Dna del M5S mescolare il proprio messaggio a quello di altri. Altri che, per giunta, a quel messaggio hanno aderito solo a partita finita.
L’unico vero rischio che vedo io, invece, è che la forza del suo messaggio possa essere lentamente erosa proprio dal fatto che, inevitabilmente, adesso cominceranno a parlarne anche quelli che credono che una casa passiva sia una… dimora arrendevole.
Già stamattina, a neanche 24 ore dal voto, sentivo su Radio24 un commentatore che rifletteva sull’opportunità di ridurre il numero di parlamentari e diminuirne lo stipendio… Sentivo Rotondi (hai presente? Rotondi!) sblaterare come la presenza dei giovani grillini, con la “vivacità che hanno portato dalla società civile”, sia una grande risorsa per tutti…
Capisci? Sono queste le cose che, contaminandone il messaggio, rischiano seriamente di danneggiare Grillo.
Fidati. Che di comunicazione, un po’, me ne intendo anch’io! 😉
Ciao
Possiamo solo sperare che spinga altri a trattare temi snobbati ma continuo a pensare che quando avrà sufficienti voti dalla sua farà il bello e il cattivo tempo, con l’assolutismo che tutto sommato l’ha sempre contraddistinto (effettivamente è un uomo da monologhi e mi spaventa. Di quella pasta abbiamo già avuto Bossi, il Berlusca, Di Pietro. Questo paese partorisce uomini della provvidenza)
PS Secondo me è un bene che ne parlino tutti. In politica oggi si tende a vedere la comunicazione come una gara. Personalmente se ha portato alla luce temi nuovi non posso che ringraziarlo. Che poi saltino fuori imitatori è un segno del successo, inevitabile e, sul lungo periodo, anche giusto. Dovremmo smettere di ragionare come per le pubblicità in tv. Ora tutti saliranno sul carro di Grillo? Questo è l’unico modo con cui Grillo può ottenere la maggioranza nonché l’eventualità migliore. Cosa ne farà con quei voti (sempre che non si resti tripartiti e non si faccia nulla per anni) è quello che mi preoccupa: è un impulsivo e un populista, uno che pensa una cosa e non ammette contraltari. Questo va benissimo per solleticare l’individualismo italico ma fa governare coi piedi, come già hanno dimostrato gli innumerevoli “lui” della politica nostrana
Su questo punto, Marco, io la penso in modo diametralmente opposto (ma siamo qui per parlarne… ;-)): un buon messaggio non diventa un ottimo messaggio, per il semplice fatto che sono in più persone a pronunciarlo. Anzi. Il messaggio di Grillo è buono in sè, a prescindere dal numero di persone che se ne riempiono la bocca (spesso, senza coglierne il senso).
Mi verrebbe da lanciare una provocazione che, però, mi rendo conto essere un po’ prematura. Ma la lancio ugualmente: dei quasi dieci milioni di italiani che hanno messo quella croce fra le stelle, secondo te… quanti NON hanno in casa – per scelta – un impianto di condizionamento d’aria?
Ma ripeto: è assurdo fare oggi processi alle intenzioni. Le intenzioni di Grillo sono nobilissime, per me. Il problema (che è esattamente lo stesso che mi ha trattenuto dall’andare ai seggi) è che quelle intenzioni vengono necessariamente contaminate e indebolite dai loro… portatori insani.
Noi in casa, quel condizionatore, non lo vogliamo. Così come non vogliamo la tv. E come teniamo 18°, in inverno. E come facciamo la differenziata. E come facciamo il pane. E ci documentiamo su libri veri. Il ferro da stiro che venerdì è caduto a mia moglie (fortunatamente non sul piede!) e a cui si è spaccato il manico, l’ho appena riparato con silicone rosso (quello per alte temperature) e ora funziona benissimo. Devo continuare…?
QUESTE, sono le mie croci sulla scheda.
Qualcuno dirà che siamo dei disadattati, ne sono certo. Ma quel qualcuno, che magari ha anche votato Grillo, non ha capito niente del Movimento Cinque Stelle: si metta il cuore in pace.
Per selezionare e offrire attivamente una mano a chi (davvero) sostiene e pratica certi stili di vita, a me serve ancora qualche mese di osservazione… 😉
Ciao
Io ho direttamente eliminato il ferro da stiro: una liberazione!
🙂
Ci credo: putroppo invece noi, dall’Età del Ferro (da stiro), non siamo ancora usciti… 😉
Credo che una buona idea, per realizzarsi debba avere molti consensi. A costo di peggiorare. Così funziona nel regime democratico. Il voto di un esperto, come sappiamo, vale come quello di un ignorante, dunque tutto, per funzionare e avere il consenso necessario, deve diventare light e pop. E non sto dicendo che questo sia un bene, solo che in democrazia viviamo così. E abbiamo anche un serio tabu nel non voler riconoscere che non si possa cambiare con un altro regime di governo o almeno aggiustare con un pò più di competenza e un pò meno di “as you like it”
Vero. Si chiama compromesso. Qualcuno sostiene che, in politica, sia un’arte. Per quel che mi riguarda, credo che – almeno nei confronti della propria coscienza e delle proprie idee – sia meglio valutarlo con mooolta attenzione. 😉
Bello l’ossimoro del “regime democratico”…
Io – visto che di comunicazione me ne intendo un po’ anch’io – pavento un’altra cosa: se si limiteranno a fare opposizione seria e a votare solo per quelle leggi che dovessero andare nella direzione degli interessi del Paese reale (e di occasioni del genere temo che ce ne saranno ben poche), ci ritroveremo avvitati in una situazione davvero “alla greca”.
Il puinto sarà che gli italiani – visto il loro Q.I. medio, ampiamente dimostrato anche in queste ultime elezioni, come ho già fatto notare – daranno la colpa dello sfascio al M5S che non ha accettato alcun compromesso, piuttosto che a quelli che lo sfascio lo hanno progettato e guidato da almeno vent’anni. Più che altro perché questo significherebbe ammettere la propria responsabilità (in quanto elettori) in tutte le scelte che hanno portato alla situazione che stiamo vivendo.
Condivido sia il primo che il secondo capoverso.
L’unica cosa su cui la penso un po’ diversamente è quando parli di Q.I.: è infatti ormai dimostrato che esistono varie forme di intelligenza. Quando io denuncio la scarsa (o assente) maturità civica di molti connazionali, faccio riferimento alla sola intelligenza sociale. Ciò non toglie che, per puro opportunismo (quindi: a seguito di un processo intellettivo), molti italiani continuino, nonostante tutto, a votare chi si illudono possa tutelare i loro interessi.
Sono comunque abbastanza persuaso anch’io che Grillo e i suoi, facendo approvare tutte e sole le leggi coerenti con le loro linee-guida, faranno sì che:
a) preserveranno intatto quello che per loro – e in generale per la Politica – è adesso l’autentico valore aggiunto, cioè la fedeltà ai princìpi;
b) così facendo, non garantiranno però all’eventuale governo ciò di cui l’Europa e i mercati hanno disperato bisogno. Cioè, rispettivamente, la riforme e la stabilità. Per questo, sono poco propenso a concepire l’ipotesi 3 di Simone e resto convinto che… ne vedremo delle belle. La portata di quello che è accaduto è EPOCALE: in chiave sociologica, la rilevanza di quanto accaduto, fatte le dovute proporzioni e nel rispetto della Storia, non sarà inferiore alla presa della Bastiglia. E, probabilmente, abbiamo per ora visto solo il primo tempo…
In un modo o nell’altro succederà quel che dici, perché nessuna delle due coalizioni ha la forza (cioè i numeri) per governare da sola: basta che il M5S voti di volta in volta assieme all’opposizione (chiamiamola ancora così per chiarezza, più che per pietà…), per far saltare il banco. Tutto questo ammesso che la “campagna acquisti” di Primavera, già iniziata da parte di Bersani ma alla quale sicuramente stanno pensando anche gli altri, non produca su quei nuovi eletti risultati devastanti. Al momento, è questa la prima incognita su cui misurare la credibilità del Movimento.
Poi ci vedo due variabili, a complicare i tuoi calcoli: quanto potrà reggere una coalizione-minestrone come quella che si profila? Perché peseranno anche i risultati delle regionali, senza contare che, visti gli equilibri generati dal voto nazionale, si potrebbero aprire “rese dei conti” un po’ dovunque in Italia, fino al livello dei Comuni.
In secondo luogo, proprio il risultato di queste elezioni dovrebbe far meditare sull’esito di altre a breve termine. In un Paese nel quale il 20% degli elettori sogna di avere anche solo una villetta a schiera nella quale fare bunga-bunga tutto il giorno (o dove mandarci la figlia a far carriera); dove un altro 10% o è composto da banchieri incalliti, o crede che Monti sia un santo, per il cambiamento la vedo dura: cioè non credo che la Troika abbia bisogno di tante ingerenze per mantenere qualcuno dei suoi al potere; e la maggioranza degli Italiani darà la colpa dell’impasse a chi appunto vuol cambiare e far saltare tutti questi giochi da miserabili, in favore della qualità della vita.
Facciamo anche la tara col 25% di quelli che non hanno votato, abbiamo ancora un 15 e un 7%, più di un quinto del Paese la pensa così. Da paura.
Ah, se non oggi domani, inserirò questo tuo post nel sito della lista locale del M5S, citandoti ovviamente.
Alberto, ciao. E grazie per la (abituale) stima. A presto,
Andrea
ciao andrea,
posso fare un copia e incolla di questo tuo articolo e diffonderlo nei social networks? ovviamente citando l’autore 🙂
Certo, fai pure: è solo cronaca (purtroppo).
(Se ti servono, in basso ci sono anche i tasti di condivisione sui social network; non so però se funzionano e come.)
ok, grazie. come dici tu, solo cronaca purtroppo….
Ti meravigli ancora della mediocrità dell’italiano medio? Quello che riceve la letterA sull’ipotetico rimborso dell’imu e va alla posta a riscuoterlo? O di chi perde le giornate davanti alla tv x dibattiti scontati che alla fine fanno solo il loro interesse? Ci sono forse più di 2000 anni di storia che dovrebbero insegnarci che tipo di popolo siamo….
Non sono affatto meravigliato, Ale!
Sto solo argomentando a posteriori le mie (inutili) ragioni, sentendo in radio del nuovo scempio.
Infatti, nonostante io mandi ai ragazzi del M5S un grande “in bocca al lupo” – per il solo fatto di avere provato a voltarla, quella pagina nerissima (o forse anche per esserci riusciti) – nutro davvero poche speranze, a meno che non ci diamo una mossa tutti.
Ciao e… benvenuto (per la prima volta) nel gruppo