Nessun commento. Nessuna retorica. Solo una rapida sequenza di immagini, spiegate da una breve didascalia, che spero aiutino a mettere meglio a fuoco l’importanza delle elezioni Europee di domenica prossima.

Differenza fra la media delle proiezioni elettorali alle Politiche di un anno fa e risultati effettivi. (Fonte: elaborazioni LLHT su statistiche ufficiali dell’epoca)

Giudizio dei cittadini europei sull’Unione Europea: positivi (blu), neutrali (giallo) e negativi (rosso). (Fonte: Eurobarometer UE)

Contributo dell’Italia ai fondi “salva-Stati” voluti dall’Europa: MES (11,5 miliardi di Euro) e EFSF (34,1 miliardi di Euro). (Fonte: Supplemento al Bollettino Statistico, Banca d’Italia)

18 gennaio 2014: Silvio Berlusconi entra nella sede romana del Partito Democratico, per accordarsi sulle riforme con Matteo Renzi, che subito dopo dichiarerà alla stampa: “Tra noi c’è profonda sintonia”.
Senza aver mai interpellato il popolo, l’Italia ha firmato il Trattato di Lisbona il 13 dicembre 2007 con il governo Prodi, il cui relativo decreto Legge – a causa delle elezioni anticipate – è stato ratificato dal Parlamento successivo, il 31 luglio 2008, sotto il governo Berlusconi. Sui trattati che ci stanno condannando a morte ci sono le impronte digitali sia del centrosinistra che del centrodestra (Lega compresa).
Oggi, i dieci italiani più ricchi possiedono un patrimonio equivalente a quello dei tre milioni più poveri (fonte: “Ricchezza e disuguaglianza in Italia“, Banca d’Italia, febbraio 2012).
Infine, a proposito della SPERANZA, che pare essere la chiave di volta della neolingua renziana, ripropongo questo intervento del grande Mario Monicelli: