Rottamatori rottamabili

Come ho già anticipato in un vecchio post di LLHT, sembra proprio che oggi esistano tre italie, nella penisola:

  • C’è l’italia dell’opportunismo individuale e dell’analfabetismo civico che, se a livello di etica pubblica deragliano nell’evasione fiscale, a livello politico si identificano con il delinquente (in quanto condannato) che ci ha tenuto in scacco per vent’anni, Silvio Berlusconi.
  • C’è l’italia del politicamente corretto e del “tengo famiglia” che, se a livello di etica pubblica deragliano nei favoritismi clientelari, a livello politico si identificano con i suoi segreti complici di sempre, cioè la Sinistra e il Centro italiani.
  • Infine, c’è l’italia più autentica, quella che non ha paura del cambiamento (ancor prima individuale che collettivo), quella dei (finora) emarginati, dei “non aventi diritto” ad occuparsi di certe cose, che dovevano per forza essere affidate agli esperti: è l’italia di tutti coloro che – non identificandosi più nelle prime due italienon sono più disposti ad accettarne i compromessi, e non consentiranno ancora una volta che chi, dal Dopoguerra ad oggi ci ha portati al punto in cui ci troviamo, continui ad occuparsi del nostro futuro.

La terza italia, al prossimo giro, è fisiologicamente destinata a emergere. Ma questo, le prime due italie (fraternamente abbracciate) non possono permetterselo. Quindi, pare abbiano finalmente trovato il “macchinista” giusto, capace di tenere unito il convoglio, evitando così che deragli.

Separatore

Ne approfitto quindi per cominciare ad anticiparlo fin da subito: quando Matteo Renzi sarà ufficialmente il candidato della seconda di queste tre italie – e, conseguentemente, anche di ciò che politicamente resta della prima – avremo finalmente capito tutti che ne sarà, altrettanto ufficialmente, anche la piena espressione:

Matteo Renzi è oggi la simbiosi, astutamente sfuocata, di ciò che in Italia “non-è-mai-stato-Destra” con ciò che “non-è-mai-stato-Sinistra”.

O, se volete, è il perfetto e presentabilissimo garante di una continuità con il passato che non ci possiamo più permettere: tutto il resto sono pretestuose chiacchiere da bar od opportunistiche foglie di fico.

Perché è inutile che ce lo nascondiamo: il fenomeno del “renzismo” è a tutti gli effetti soltanto un esorcismo politico, a cui i sostenitori del PD – in molti casi inconsciamente – non vedono l’ora di affidarsi, per svincolarsi dal demoniaco abbraccio con il loro (presunto) avversario di sempre e illudersi che, in realtà, quell’abbraccio non ci sia mai nemmeno stato. Già il goffo tentativo di attribuirne la responsabilità al rifiuto di Grillo è sintomatico, oltre che patetico: volendo, infatti, potrebbero “allargare le braccia” in qualsiasi istante e tornare alle urne, se sono così convinti delle loro ragioni! L’avvento di Renzi sarà quindi, per molti di loro, una vera e propria lavanda gastrica, apparentemente in grado di cancellare ogni traccia di questo imbarazzante sodalizio.

E, per capire che non mi sto inventando nulla, vi lascio tre “pillole” per la memoria, insieme alla preghiera – quando qualche dubbio inevitabilmente affiorerà – di andarvele a rivedere (oltre che, magari, di diffonderle):

• Matteo Renzi aderisce alla Fondazione Vedrò (una fondazione, cito, “nata per riflettere sulle declinazioni future dell’Italia e delineare scenari provocatori, ma possibili, per il nostro Paese”), in compagnia di ideologi e sofisti del calibro di: Angelino Alfano, Anna Maria Bernini, Mara Carfagna, Nunzia De Girolamo, Enrico Letta, Maurizio Lupi, Renata Polverini, Laura Ravetto e tanti altri. La domanda che intanto rivolgo a me stesso è: io aderirei a un’associazione composta da membri che esprimono idee antitetiche alle mie?

Vedrò

  • Qualche giorno fa, sul blog di Grillo è comparso il video della serata di fund-raising (“raccolta soldi”, tradotto in… schifosissimo italiano!) per Matteo Renzi, organizzata da Davide Serra, astro nascente del capitalismo finanziario italiano e CEO del fondo speculativo Algebris, la cui società correlata Algebris Investments Ltd, controllata dallo stesso Serra, ha sede legale alle isole Cayman (fonte: Wikipedia). Mentre vedo il video non posso fare a meno di chiedermi: ma gli anni Ottanta, nella testa di qualcuno… sono davvero finiti?
  • Questa battuta raccolta sul web, riferita a una cena realmente avvenuta:

Renzi e Briatore

Separatore

Poi se, come già accaduto una volta, dopo questo “messaggio” di bassissima politica perderò altri follower, pazienza: queste sono le mie idee, adeguatamente documentate in tutto il resto del sito e, soprattutto, testimoniate dal mio stesso comportamento quotidiano. Chi vuole andarsene… si accomodi.

Buon viaggio…

PS. Occhio al secondo dei tre punti: è quello realmente pericoloso.

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11 risposte a “Rottamatori rottamabili

  1. Intanto segnalo che sul solito, per me benedetto, sito di Nexusedizioni, è presente un post che dà l’esatta fotografia del “fenomeno politico Renzi”.

    Qui voglio soltanto aggiungere, che alla fine lo scenario politico italiana continua a essere modellato sulla vecchia DC, che in qualche modo fu un partito a volte in grado di governare da solo o, quantomeno, di monopolizzare i governi.

    Immagino sappiate, che questo Partito era diviso in correnti, spesso in lotta a coltello fra di loro; tanto a coltello che Rumor, Moro, Bisaglia avrebbero molte cose da raccontarci al riguardo, se potessero… Questa faccenda delle correnti, in quegli anni rimaneva un po’ sottotraccia nel pensiero dell’italiano medio: a farla da padrone erano le ideologie.

    Ma chi era al potere, sapeva bene e col dovuto anticipo che quella spinta stava esaurendosi; cosa offrire all’italiano medio, scarsamente critico, ma desideroso di avere dei vessilli di riferimento (per quanto fasulli) sotto i quali non prendere le decisioni per la propria vita, ma tifare? Si dovevano offrire dei volti.

    Si doveva far passare il concetto non di identificarsi con un’idea, foss’anche discutibile: ma con una persona, sulla base dei suoi difetti ed eventualmente dei suoi pregi, purché tutto fosse finalizzato ad essere vincente. Da un feticcio ideologico a un più facilmente comprensibile feticcio in carne e ossa. Di sicuro – come effettivamente è stato – l’italiano medio avrebbe spostato il suo bisogno di tifare, verso quel soggetto, immedesimandovisi.

    In questo modo ci troviamo ora con un grande Partito, le cui correnti si chiamano PD, PdL (ora Nuovo Centro Destra), ecc. Tanto l’italiano medio non se ne rende conto: come prima non si rendeva conto che le ideologie servivano per veicolare comportamenti atti a gestire il potere in un certo modo; così ora, nel suo declino mentale, non si rende conto nemmeno di correre dietro a delle maschere.

    P.S.: E scusa, Andrea, se con questo commento ti avrò fatto perdere qualche altro “follower”…

  2. Se le cose che dici, come sembra, sono veritiere, c’è da stare poco allegri. Questo Renzi, comunque da ciò che si vede, ha il potere di trascinare gli imbelli che frequentano i dopolavori del PD. Lo acclamano senza avere la più pallida idea di chi hanno davanti. Un giovane che ha assorbito tutta la retorica berlusconiana con alle spalle il buio più completo. Un cavallo di troia ma di razza, che scardinerà l’intero partito. Devono costringerlo ad andare da solo, con un suo partito, così vedremo chi saranno i soci fondatori, i dirigenti e gli adepti. E contrario a tutti i baluardi di sinistra. Matrimonio e unioni gay, ripristino età pensionabile pre-Monti, azzeramento pagamento acqua, al mantenimento del 50% delle università, è contrario alla linea della FIOM a favore dei lavoratori della fiat e appoggia Marchionne che considera un grande manager e dulcis in fundo dell’art.18 non gli frega un accidente.

    • Ciao Luciano. Mi sono permesso, pubblicandoti il commento, di smussare alcune espressioni che ho ritenuto un po’ troppo… colorite! 😉
      Capisco il livore – ci mancherebbe! – ma voglio evitare che questo degeneri: in questo spazio, infatti, il dibattito deve restare aperto, acceso, ma… costruttivo. Questo è stato il valore aggiunto di LLHT dalla sua nascita fino ad oggi e, capiscimi, non voglio disperderlo.
      Ciao e grazie comunque per le tue considerazioni.
      Andrea

  3. Ciao Andrea, Ciao a TUTTI.
    Io, onestamente, sono arrivato al capolinea !
    Questa mattina ascoltavo RADIO24 dove il segretario all’economia cercava di giustificare, quasi balbettando perchè non sapeva proprio cosa dire, la “novità” fiscale delle assicurazioni sulla vita, chiaramente peggiorativa per il cittadino, che partirà già dall’anno fiscale 2013; dunque retroattiva visto che siamo a Settembre.
    Ma questa gente quanto la paghiamo per fare che cosa ?
    Sono nauseato e sempre più voglio pensare al mio presente e futuro come uomo, marito e padre di famiglia.
    Questa non è l’Italia degli italiani ed “il Renzi”, come direbbe il cavaliere, è un’altra “maschera” della medesima persona: non so se mi spiego.
    Fino a quando a qualcuno che ci dovrebbe rappresentare non importerà niente di cosa sta succedendo realmente in Italia (per non dire in Europa o nel mondo), beh, cosa dovremmo aspettarci ?
    Di trovarci senza lavoro, senza casa, senza scuola, senza cure mediche, senza un piatto di minestra e poi, disperati, invocare l’aiuto di lor signori ???
    NO, NO, NO !
    Io ho dato il mio voto al M5S e credo che questo movimento mostri, pur fra tanti errori di gioventù, almeno la spontaneità di chi vuole far qualcosa di diverso, per la gente e con la gente: almeno ci prova.
    E’ alla luce dei fatti, nonostante i risultati delle ultime elezioni, quanto il M5S sia stato boicottato ed estromesso dalle varie cariche pubbliche che da sempre spettano, suddivise, fra maggioranza ed opposizione.
    Comunque, sono davanti a tutti, nonostante l’oscurantismo mediatico, le “balle”, a volte incredibili, che televisione, radio e giornali ci raccontano, ci propinano nascondendo la verità.
    Sono ormai quasi 5 anni che la ns. famiglia ha spento la televisione, per noi “cloaca” mediatica.
    Le informazioni, di qualsiasi tipo e “colore”, viaggiano ormai dappertutto, internet specialmente, ed in questo modo si è più liberi di documentarsi per cercare di comprendere cosa succede attorno a noi, in Italia e nel mondo.
    Condivido la suddivisione che hai fatto delle nuove “classi” sociali italiane, per usare un eufemismo, la nuova destra, centro e sinistra italiana, che di fatto poi si trova a votare e a condizionare le sorti del nostro paese.
    Circa un anno fa un allevatore mi ha detto: “Fin quando i frigoriferi saranno pieni le cose in Italia non cambieranno” !
    E’ proprio cos’ì: fin quando la maggioranza delle persone, in un modo o nell’altro, in modo lecito o illecito, avrà la “pancia piena”, le cose non cambieranno e l’Italia sprofonderà sempre più in un debito pubblico senza eguali e senza controllo: GUAI A TOCCARE I PRIVILEGI !.
    Un solo esempio dello status (non Stato) pubblico a dir poco “mafioso” (leggete quanto scritto nel sito al link http://www.mil2002.org/battaglie/slot_machine.htm).
    La Guardia di Finanza ha calcolato una multa di 98 miliardi di euro (AVETE LETTO BENE … sono 98 MILIARDI DI EURO) che le concessionarie delle slot machines devono, DEVONO PAGARE ALLO STATO, ovvero a tutti noi, per aver violato i contratti che avevano sottoscritto.
    Le società sono: Atlantis World Giocolegale limited, Snai spa, Sisal spa, Gmatica srl, Cogetech spa, Gamenet spa, Lottomatica Videolot Rete spa, Cirsa Italia srl, H.b.G. Srl e Codere spa che avrebbero “cagionato l’inefficace funzionamento del servizio pubblico, nonché causato lo sperpero delle molteplici risorse finanziarie pubbliche impiegate, nella prevenzione e nel contrasto del gioco illegale; per il mancato avviamento della rete telematica; per il mancato completamento dell’attivazione della rete; per il mancato inserimento in rete di molti apparecchi installati; per il mancato rispetto dei livelli di servizio”.
    Roba da DELINQUENTI, EVASORI DI SERIE “A” !!!
    Sapete quale cifra, in questi giorni, il ministro dell’Economia Saccomanni, daccordo con il governo, ha deciso di chiedere di pagare entro Ottobre a questi SUPER SUPER SUPER EVASORI ?
    FRA 600 E 800 MILIONI DI EURO … fra lo 0,6 e lo 0,8 per cento della multa iniziale !!! e chissà se mai li pagheranno … VENGHINO SIGNORI, VENGHINO, SUPER SCONTI FISCALI DA CAPOGIRO eh eh MA NON PER TUTTI !!!
    E cosa dire, cosa pensare dei 9 vigili, 9 VIGILI, che hanno multato a Brescia, per indebita occupazione del suolo pubblico, per 160,00 euro (tutto l’incasso del giorno) un vecchietto, pensionato italiano, che cercava di vendere sul marciapiede dei libri (erano suoi) per arrotondare la modesta pensione ?
    9 VIGILI signori, 9 VIGILI: lascio a voi ogni commento e riflessione !!!
    Di fronte a tutto questo, e sono solo due esempi, ho la nausea di chi vuole voltarsi dall’altra parte e ricominciare con qualcuno e qualcosa di completamente diverso: per me, la mia famiglia e quel gruppo di persone, ripeto PERSONE, con le quali VALE LA PENA CONDIVIDERE LA PROPRIA VITA !
    Come italiano, anzi come CITTADINO ITALIANO sono amareggiato, deluso, ma non rassegnato o sconfitto !
    Questa non è l’Italia degli Italiani, si, degli Italiani che hanno la fantasia e l’onestà del saper vivere con gli altri con rispetto e dignità reciproca.
    Non so cosa succederà in tempi più o meno brevi, anzi, lo sò ma non ne voglio parlare, almeno per il momento.
    Non c’è tempo da perdere: tiriamoci su le maniche e ricostruiamo l’Italia dal “basso”.
    VIVA l’ITALIA, VIVA GLI ONESTI CITTADINI ITALIANI !

    • Ciao Lauro,
      sottoscrivo dalla prima all’ultima lettera. Mi sono soltanto permesso, come faccio ogni tanto, di evidenziare in neretto un passaggio che considero particolarmente affine al messaggio del post.
      A presto.

    • Ciao Luciano,
      innanzitutto benarrivato su LLHT!
      Ti ringrazio della segnalazione (che sono subito andato ad approfondire): in qualità di frequentatore del mondo Nexus, già ero a conoscenza del PIN (Partito Italia Nuova), che ha immediatamente conquistato la mia curiosità, sia per la visibilità che ha su Nexus, appunto, che – ora – per il tuo esplicito invito.

      Temo però, a malincuore, di doverti deludere: non credo sia infatti l’ennesimo partito ciò di cui l’Italia ha bisogno. Di più, credo che siamo arrivati al punto in cui, purtroppo, non ci sia NIENTE di cui possa ancora aver bisogno questa nostra malconcia penisola, per potersi risollevare. Niente!

      Tranne, forse, non “un” nuovo partito, ma… “sessanta milioni” di nuovi partiti. Ognuno con la sua storia, il suo programma e, soprattutto, la sua voglia di cambiare, mettendosi in gioco. Individualmente. Senza intermediari a cui delegare. A cui subappaltare. A cui affidarsi.

      Se può interessarti, avevamo affrontato un discorso analogo, qui su LLHT, proprio all’indomani delle elezioni politiche di Febbraio: La discontinuità immaginata.

      Nella mia risposta a Roberto, affrontai il tema delle cose in cui credo. Anzi, dell’unica cosa in cui credo.
      Non mi ripeterò ancora una volta, Luciano. Ti basti qui sapere che, per ottenere quanta più resilienza possibile, nel 2004 (cioè TRE anni prima dello scoppio della Crisi), ho acquisito un ettaro di campi, uno di boschi e… tanta buona volontà, per trasformare una vecchia stalla cadente in un’abitazione che mi consentisse, qualora fosse divenuto necessario, di “defilarmi” del tutto e arrangiarmi con le mie sole forze. O, comunque, quelle di un gruppo ristretto.

      E’ sufficiente, questo? Non lo so, Luciano! So solo che, nonostante temessi – non andando a votare (per la prima volta in vita mia) – di pentirmene amaramente, mi ritrovo invece qui a rivendicare a testa alta le ragioni della mia scelta! Votare, ripeto, significa delegare qualcun altro a fare le cose che possiamo fare noi stessi per primi, nel nostro infinitamente piccolo.

      Se poi quella croce proprio vogliamo metterla, bè… credo che – come dice saggiamente Lauro – esista già un movimento politicamente ancora “vergine”, ma armato di quella dote che ha già dimostrato di possedere (l’integrità morale) e a cui, credo, sarebbe quantomeno corretto concedere almeno una opportunità. Inutile, a mio modestissimo avviso, parcellizzare ulteriormente le energie. Ma questa, sia ben inteso, è solo l’opinione di chi ha scelto di giocare a un altro gioco. 😉

      Ciao,
      Andrea

    • Ci ho dato un’occhiata, incuriosito più che altro dalla faccenda della scuola.

      Il progetto d’educazione che hanno in mente rispecchia per certi versi la Scuola Steineriana, e questa è una buona cosa: nel senso che questo tipo di insegnamento funziona molto bene ed è un’alternativa (non l’unica, peraltro) al sistema di insegnamento attuale.

      Purtroppo ci vedo anche parecchia ingenuità: nel senso che tutta l’opera di deregulation della scuola è stata fatta – coscientemente – per aumentare la mancanza di responsabilità dei giovani; e questo in vista di una loro maggiore condizionabilità sulle loro scelte di vita e di un maggior disinteresse verso ciò che hanno attorno. in tal senso sono da intendersi il PREMIARE (non il fermare, come dice il video: tanto per dimostrare l’ingenuità di cui scrivevo sopra) chi è sotto la media e il penalizzare chi la supera. Infatti proprio far saltare i parametri di giudizio certi, è uno dei mezzi più sicuri per confondere le capacità di un ragazzo: e, in definitiva fargli perdere quella stima di se stesso che, derivando dalle capacità di autogiudizio, genera il rifugiarsi nell’irresponsabilità.

      Quindi il primo punto è – riguardo alla scuola – che PRIMA si deve ricostruire un sistema responsabilizzante e meritocratico, POI si potranno (e si dovranno…) sperimentare tutte le alternative possibili. Pretendere di rivoltare così l’intero settore dell’insegnamento scolastico è, appunto, indice di estrema superficialità. Perché, come minimo, si dovrebbe partire dal basso, cioè dalle materne: e, mettendoci anche qualche anno di sperimentazione e “taratura” del sistema, vuol dire che, perché la loro riforma vada “a regime”, aspettare tranquillamente più di 10 anni. E uno Stato allo sfascio come l’Italia non può permettersi 10 anni del genere in campo scolastico.

      L’altro punto – questo a scala generale – è che se i grandi problemi vengono affrontati con la stessa distanza dalla realtà, prevedo tempi duri…

      Per chi crede nella politica tradizionale (cioè nelle sue forme rappresentative: non sono riuscito a trovare qualcosa nel PIN che ne dimostri il loro superamento; al contrario di quello che sta provando a fare il M5S, o che invece è già nel DNA di certe forze extraparlamentari), è comunque una formazione da tenere d’occhio: proposte positive possono sempre venire da dove meno te l’aspetti.

      • Grazie come al solito del contributo, Alberto. Che, pur non conoscendo così da vicino come te il mondo della scuola, mi sento di condividere.
        Solo un paio di cose, rapidissime:
        • Non so se tu te ne sia accorto, ma ho replicato ieri – in modo abbastanza articolato – alla tua “piccola provocazione” a corollario dell’articolo “professori e Professori“;
        • Ho letto “Lato Selvatico”: illuminante! Lo riprenderò qui, prima o poi…
        Ciao

  4. Siccome pare certo che l’ubriacatura renziana prenderà il sopravvento alle prossime elezioni, con il tacito bene placito della prima Italia, che in questo caso farà lei da stampella alla seconda, a differenza di quanto è accaduto in questo ultimo ventennio (ed entrambe le due prime italie stanno alacremente lavorando in questo senso); come sarà possibile, non votando, solo tentare di cambiare l’attuale situazione?

    • No, Alessandro. Io non credo che il renzismo sia destinato a trionfare a tutti i costi. Ma dobbiamo muoverci. Tutti.
      Prendi me, per esempio: è vero, per la prima volta nella mia vita, a Febbraio non ho votato (scelta che rivendico). Ma mi sembra che qualcosa, nel mio infinitamente piccolo, io lo stia facendo…
      Mettere una croce su un foglio di carta, in molti (troppi) casi, serve solo per sistemare la coscienza. Come ebbi modo di dire e di scrivere, io ho la presunzione di “votare” ognuno dei restanti 364 giorni all’anno! Con le conoscenze che, da un anno, diffondo su LLHT, con le idee che ne derivano e con i miei comportamenti di ogni giorno, con cui cerco di testimoniarle.

      Credo che questa forma di politica valga più delle baggianate che racconta l’ennesimo leader di cui non abbiamo bisogno. Politica dal basso. Politica “low”…

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